- In occasione della diciassettesima edizione del Moscow International Boat & Yacht Show (MIBS), conclusasi domenica scorsa al Crocus Expo di Mosca, alla quale hanno partecipato 30 aziende della nautica italiana, sono stati stretti legami con i principali yacht club russi e sono già due i raduni di diportisti russi in corso di programmazione per la prossima estate nell'ambito dei porti turistici italiani, uno in Tirreno e l'altro in Adriatico.
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- «L'evento di Mosca - ha sottolineato il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio - rappresenta un appuntamento irrinunciabile per una portualità italiana che rappresenta la meta più appetita del nuovo grande mercato euro-russo destinato, nonostante la crisi, ad una inarrestabile crescita nei prossimi decenni proprio perché dalla cooperazione e dalla integrazione tra il sistema produttivo europeo e il grande bacino di materie prime della piattaforma ex sovietica, non potranno che scaturire enormi benefici per tutta l'economia mediterranea».
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- «La presenza al MIBS delle circa 30 aziende espositrici italiane di tutti i settori dell'attività nautica organizzata e coordinata dall'Istituto Italiano per il Commercio Estero (ICE) - ha proseguito Perocchio - si giustifica come un attento e lungimirante presidio in un mercato che se in questa fase di recessione dell'economia mondiale sta dimostrando alcune esitazioni, possiede però, nel contempo, i fondamentali economici per una lenta e progressiva crescita della quale la nostra industria nautica non può non tener conto pur nella consapevolezza che il 70% circa della vendita di imbarcazioni rivolte ad acquirenti russi oggi si effettua nei porti così come nelle fiere europee e mediterranee».
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- Il presidente di Assomarinas (Associazione Italiana Porti Turistici) ha tuttavia evidenziato come sul tappeto restino alcuni problemi da affrontare come, per esempio, la tempistica per l'ottenimento dei visti consolari che penalizzano l'ingresso in Italia a vantaggio delle coste turche già molto frequentate dagli yacht battenti bandiera russa, che si accompagnano agli ingenti investimenti in strutture turistiche che il capitale russo ha già abbondantemente alimentato in questa regione mediterranea.
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