- Ieri a Bruxelles si è svolto un incontro organizzato dalla Commissione Europea con circa 100 rappresentanti delle associazioni europee dell'autotrasporto, del Parlamento europeo e della Banca Europea per gli Investimenti per discutere delle misure necessarie per far sì che le società di autotrasporto sopravvivano all'attuale crisi economica.
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- «Il settore del trasporto su strada - ha dichiarato il vicepresidente della Commissione UE, Antonio Tajani, responsabile dei trasporti - è il pilastro più importante dello scambio delle merci nel mercato interno. Questo incontro con le parti interessate consente a tutti i soggetti di comprendere meglio quanto sia grave l'impatto della recessione economica sull'autotrasporto. Nel contempo è ovvio che non devono essere assunte misure a breve termine a discapito dell'integrazione del mercato e dell'obiettivo di istituire un sistema di trasporto sostenibile. La crisi deve essere utilizzata quale opportunità per modernizzare il settore del trasporto».
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- Tra i relatori dell'incontro figuravano i parlamentari europei Mathieu Grosch e Boguslaw Liberadzki, il direttore generale per i trasporti della Commissione Europea, Matthias Ruete, il segretario generale dell'European Transport Workers' Federation, Eduardo Chagas, il presidente della Federazione Autotrasportatori Italiani (FAI) e della Conftrasporto (Confederazione trasporto, spedizioni e logistica), Paolo Uggé, e il vicepresidente e presidente del consiglio per il trasporto merci dell'International Road Union (IRU), Pere Padrosa.
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- Nel suo intervento Paolo Uggé ha sottolineato come il settore dell'autotrasporto sia assertore della diversificazione modale dei trasporti e come sia pronto «a sostenere l'utilità di misure che, in presenza di alternative, privilegino le modalità complementari al trasporto gommato». «Ma - ha aggiunto - fintanto che queste restano nelle intenzioni programmatiche, non possiamo che evidenziare come ogni ostacolo al trasporto terrestre determini la penalizzazione dell'intera economia».
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- In occasione del meeting di ieri il vicepresidente dell'IRU, Pere Padrosa, ha presentato le sei misure contenute nel piano di salvataggio del settore dell'autotrasporto approvato all'unanimità lo scorso 3 aprile dall'assemblea generale dell'IRU. Il piano prevede innanzitutto che i governi compiano sforzi significativi per ridurre i costi a carico del trasporto su strada, ad esempio evitando di istituire ulteriori imposte o tasse. A livello di Unione Europea - ha osservato Padrosa - «questo può cominciare con la sospensione della revisione della direttiva Eurovignette». «Non dobbiamo ingannare noi stessi: la direttiva, inclusa la sua valutazione d'impatto pre-crisi - ha spiegato - è ormai superata. Più concretamente, anche in periodi migliori non possiamo permetterci di introdurre nuove imposte di carattere ambientale a carico del trasporto stradale che duplicano le tasse sui veicoli e sul carburante. Di fatto, per salvare il settore, ora i governi devono fare un passo ulteriore e valutare in che modo possano essere ridotte le attuali imposte e spese».
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- «Un secondo passo - ha aggiunto Padrosa - deve essere quello di ripristinare la disponibilità di linee di credito per il settore dell'autotrasporto. Le banche devono essere incoraggiate ad erogare nuovamente prestiti e devono essere prese in considerazione moratorie sui debiti per evitare il collasso di aziende altrimenti sane a causa di carenza di capitale nel breve termine».
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- Inoltre - secondo l'IRU - è necessario porre mano alle normative sul fallimento, in modo tale - ha precisato Padrosa - «da consentire alle imprese di operare a capacità ridotta piuttosto che dover porre in liquidazione l'intera azienda».
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- La quarta misura prevede «un chiaro rifiuto da parte dell'Unione Europea e degli Stati membri del neoprotezionismo: «la libera circolazione delle merci e dei servizi, sul quale si fonda il mercato unico - ha osservato - deve essere incoraggiata a tutti i costi».
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- «In quinto luogo - ha proseguito il vicepresidente dell'IRU - dobbiamo compiere ogni sforzo per mantenere i lavoratori all'interno del settore. Non possiamo permetterci di perdere manodopera qualificata, che sarà necessaria quando aumenterà nuovamente la domanda di trasporto. Né può la nostra forza lavoro permettersi di perdere il proprio posto di lavoro». Padrosa ha ricordato che ci sono diversi modi per difendere questi posti di lavoro, ma che sostanzialmente sono basati sul sistema della cassa integrazione, con il pagamento da parte dello Stato degli stipendi dei lavoratori posti temporaneamente a riposo, misura che consente di salvaguardare competenze «di cui si avrà un disperato bisogno una volta che l'economia comincerà a ripartire».
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- Infine - secondo l'IRU - «è giunto il momento per i governi di rilanciare nuovamente l'economia reinvestendo nelle strade». «I lavori pubblici e le infrastrutture - ha concluso Padrosa - sono metodi sperimentati per tenere sotto controllo la disoccupazione e l'eliminazione delle strozzature della nostra rete stradale contribuirà a ridurre le inutili spese sostenute dagli altri utenti della strada».
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