- La società armatoriale italiana Ignazio Messina & C. Spa ha reso noto oggi che il giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Paola, Salvatore Carpino, ha provveduto ad archiviare definitivamente la vicenda processuale relativa allo spiaggiamento della nave Rosso (ex Jolly Rosso), di proprietà dell'azienda genovese, che è avvenuto il 14 dicembre 1990 lungo il litorale di Formiciche, nel Comune di Amantea (Cosenza). Il procedimento è stato archiviato - ha sottolineato la Messina - «per infondatezza della notizia di reato, ritenendo che appare assolutamente fondato l'assunto difensivo secondo cui lo spiaggiamento fu determinato da una falla, cagionata, a sua volta, da un semirimorchio collocato in stiva; mentre del tutto destituite di fondamento sono le illazioni relative alla natura del carico (rifiuti tossici e/o radioattivi) della Rosso».
- «Così come ampiamente motivato dal giudice nella propria ordinanza di archiviazione - ha rilevato la società - appare inoltre veramente arduo sostenere la riconducibilità dei ritrovamenti di rifiuti industriali e sostanze chimiche, di origine sconosciuta, in località Foresta di Serra d'Aiello, al carico trasportato dalla motonave Rosso». «Tale pronuncia del GIP di Paola - ha ricordato la Messina - si aggiunge alla precedente assoluzione di tutti gli amministratori della Ignazio Messina & C. pronunciata nel marzo 2008 dal Tribunale di Paola con la formula “perché il fatto non sussiste”, in ordine all'imputazione di aver abbandonato i relitti della Rosso sul litorale di Amantea».
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- La Messina ha quindi espresso «il proprio plauso alla magistratura inquirente e giudicante che ha saputo scrivere, dopo accurate indagini durate anni, la parola fine in calce ad una vicenda che ha subito, nel corso del tempo, numerose strumentalizzazioni e depistaggi, ristabilendone, in termini di assoluta certezza, la verità storica».
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- «Ci sono voluti vent'anni dalla data dello spiaggiamento della Rosso e tanti anni di indagini - ha concluso l'azienda genovese - per dare piena soddisfazione alla Ignazio Messina & C. Spa, travolta per lungo tempo da accuse infondate, calunnie, subdole diffamazioni e campagne di stampa fondate sul nulla che davano per scontate responsabilità che assolutamente non sussistevano, di tal ché si è arrivati al provvedimento più sopra ricordato, di completa infondatezza delle accuse».
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