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In sei mesi il comparto europeo della logistica delle auto ha perso circa 20.000 posti di lavoro
Baldissara (ECG): qualche segnale di ripresa, tuttavia la capacità del settore è scesa del 30%
11 giugno 2009
ECG, l'associazione europea che raggruppa le imprese che si occupano di logistica per l'industria automobilistica, ha lanciato oggi un allarme sul rischio di chiusura corso da gran parte delle aziende che si occupano di trasportare e distribuire le autovetture prodotte o importate in Europa.
Dall'inizio della crisi a fine del 2008, in soli sei mesi - ha sottolineato l'associazione - le piccole imprese del settore stanno scomparendo e si sono persi circa 20.000 posti di lavoro in tutta Europa.
ECG ha reso noto che, secondo una indagine condotta tra i primi 100 operatori del settore, il 58% delle aziende prevede di registrare perdite nel 2009, il 74% delle società ha problemi di liquidità e di finanziamento delle proprie attività e l'83% delle imprese ha cancellato i propri piani di investimento attuali e futuri. Tali dati sono stati esaminati nel corso della quattordicesima assemblea dell'associazione che si è tenuta la scorsa settimana a Zurigo e che ha eletto alla presidenza Costantino Baldissara (Grimaldi Group), che subentra a Frits Mehrtens, e alla vicepresidenza Wolfgang Göbel (Horst Mosolf GmbH & Co).
«Il comparto - ha dichiarato Baldissara - sta attraversando un momento veramente molto difficile e non c'è dubbio che i fornitori di logistica automotive dovranno lottare per sopravvivere almeno per i prossimi 12 mesi. Tuttavia, giorno dopo giorno, stanno diventando evidenti i primi segnali di ripresa. Gli incentivi alla rottamazione stanno sostenendo la vendita delle auto in molte nazioni europee e si prevede che i volumi di auto da trasportare crescano. Il problema è che gli operatori hanno tagliato la capacità di trasporto di almeno il 30% per sopravvivere alla crisi che ha prosciugato le loro risorse finanziarie. È impossibile portare avanti investimenti oppure solo ritornare a livelli di capacità pre-crisi. Certo questo è un pericolo per l'industria automobilistica, che potrebbe presto trovarsi a far fronte ad una carenza di capacità di trasporto».
«Ritengo - ha concluso Baldissara - che i produttori automobilistici siano interessati ad avere una base di fornitori in salute e che abbiano anche il dovere morale di tenere in vita questo settore. Non sappiamo quanto durerà la crisi, ma una cosa è certa: la logistica dei veicoli finiti è strategica per l'industria automobilistica perché le auto continueranno ad essere costruite e quindi dovranno essere trasportate al consumatore finale».
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