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La perdita netta della divisione container di A.P. Møller-Mærsk è salita a 1,5 miliardi di dollari
Il gruppo danese ha chiuso i primi nove mesi di quest'anno con un passivo netto complessivo di 706 milioni di dollari (-120%)
12 novembre 2009
Se la divisione che si occupa di trasporto marittimo containerizzato evidenzia con una perdita netta di 1,5 miliardi di dollari l'eccezionale impatto negativo determinato dalla crisi economica su queste attività, le conseguenze di tale violento urto son palesate anche dalle altre divisioni dell'armamento danese A.P. Møller-Mærsk.
Complessivamente A.P. Møller-Mærsk ha archiviato i primi nove mesi del 2009 con un passivo netto di 706 milioni di dollari su ricavi per 35.304 milioni di dollari, in calo rispettivamente del 120% e del 25% sui 3.606 milioni e 47.176 milioni di dollari totalizzati nel corrispondente periodo del 2008.
«Come previsto - ha commentato oggi l'amministratore delegato, Nils Smedegaard Andersen - il gruppo A.P. Møller-Mærsk è tuttora negativamente influenzato dalle difficili condizioni del mercato del terzo trimestre del 2009, in particolare nei mercati del trasporto containerizzato e petrolifero». Il gruppo danese ha sottolineato come i noli e i volumi nel settore del trasporto dei container siano diminuiti rispettivamente del 30% e del 5% rispetto allo stesso periodo del 2008 e come i noli medi per le attività tanker siano stati sensibilmente inferiori rispetto ai primi nove mesi del 2008. Il prezzo medio del petrolio greggio del periodo è stato del 48% inferiore rispetto allo stesso periodo del 2008 anche se la quota di produzione di petrolio e gas del gruppo è aumentata del 9%.
Nei primi nove mesi di quest'anno la flotta di portacontainer del gruppo, operata attraverso le filiali Maersk Line e Safmarine, ha totalizzato un volume trasportato pari a 5,1 milioni di container da 40' rispetto a 5,4 milioni di feu nel corrispondente periodo del 2008. Il nolo medio è sceso a 2.299 dollari per feu rispetto ai corrispondenti 3.307 dollari del periodo gennaio-settembre 2008. In particolare, nei servizi Asia-Europa i volumi sono diminuiti del 6% sulle relazioni westbound e sono cresciuti del 23% su quelle eastbound, mentre nei servizi transpacifici i volumi sono calati complessivamente del 13%, nei servizi per l'America Latina i volumi sono diminuiti del 20% e nei servizi transatlantici e con l'Africa sono calati rispettivamente del 18% e del 12%. Per quanto riguarda i noli, quelli delle rotte Asia-Europa sono scesi del 43%, quelli delle rotte transpacifiche del 26%; in decisa flessione anche i noli per l'America Latina (-25%) così come quelli per le rotte transatlantiche (-5%) e per l'Africa (-24%).
La divisione che si occupa del trasporto marittimo dei container ha chiuso i primi nove mesi del 2009 con un passivo netto di 1.536 milioni di dollari (961 milioni al 30 giugno 2009) su ricavi per 15.045 milioni di dollari rispetto ad un utile netto di 392 milioni di dollari su ricavi per 22.048 milioni di dollari nello stesso periodo del 2008. Il risultato operativo è stato negativo per 163 milioni di dollari rispetto ad un utile di 1.702 milioni di dollari nei primi nove mesi dello scorso anno.
Il gruppo danese ha reso noto che, per far fronte a questa situazione, nel periodo gennaio-settembre di quest'anno sono state tolte dal servizio 13 portacontainer per una capacità di carico complessiva pari a 53.000 teu (il 3% della capacità totale della flotta) e che nei prossimi mesi verranno poste fuori servizio altre navi. Inoltre sono state poste in demolizione otto vecchie portacontainer della capacità complessiva di 35.000 teu. La consistenza della flotta di portacontainer del gruppo al 30 settembre scorso era di 498 navi per una capacità complessiva di 3,0 milioni di teu, di cui 254 navi di proprietà e 244 a noleggio. Inoltre la divisione aveva a noleggio anche 17 navi multipurpose.
Nel settore terminalistico la filiale olandese APM Terminals ha totalizzato un utile netto di 277 milioni di dollari, in crescita dell'1,4% rispetto ai primi nove mesi del 2008. I ricavi sono invece diminuiti del 5,2% a 2.219 milioni di dollari e l'utile operativo è aumentato del 15,1% a 534 milioni di dollari.
Nel periodo gennaio-settembre di quest'anno nei container terminal operati da APM Terminals sono stati movimentati volumi pari a 22,8 milioni di container da 20', con una flessione del 9% rispetto a 25,0 milioni di teu movimentati nello stesso periodo del 2008.
Pesante anche la contrazione dei risultati della divisione tanker e offshore, che ha registrato un utile netto di 258 milioni di dollari, in calo del 77,3% rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno. In lieve crescita invece i ricavi, attestatisi a 4.030 milioni di dollari (+1,5%), mentre il risultato operativo è ammontato a 1.159 milioni di dollari (-8,6%).
Le attività di esplorazione e produzione del gruppo nel settore del petrolio e del gas hanno generato un utile netto di 958 milioni di dollari, con una diminuzione del 55,6% rispetto al periodo gennaio-settembre del 2008. In forte contrazione i ricavi, che hanno totalizzato 6.639 milioni di dollari (-40,7%), e il risultato operativo, che è stato di 5.730 milioni di dollari (-43,2%).
Infine, tra le altre attività, quelle navalmeccaniche hanno registrato un passivo netto di 66 milioni di dollari a fronte di ricavi per 879 milioni di dollari rispetto ad un utile netto di 270 milioni di dollari su ricavi per 1.179 milioni di dollari nei primi nove mesi del 2008. Il risultato operativo è stato negativo per 116 milioni di dollari rispetto a -6 milioni di dollari nel periodo gennaio-settembre dello scorso anno.
A.P. Møller-Mærsk ritiene di archiviare l'intero esercizio 2009 con una perdita netta di circa un miliardo di dollari rispetto all'utile netto di 3,46 miliardi di dollari conseguito nel 2008. Per i prossimi mesi il gruppo danese non prevede miglioramenti significativi.
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