- Il Comitato Portuale di Venezia, accogliendo il parere favorevole della Commissione consultiva, ha approvato l'istanza di sub ingresso parziale della società terminalista Multi Service Srl negli spazi concessi attualmente a Terminal Intermodale Venezia (TIV) per le merci varie.
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- L'Autorità Portuale ha sottolineato che, grazie a questa operazione, «il porto di Venezia aumenterà il traffico contenitori (progressivamente fino al 270% nel 2017) consolidando la presenza di MSC player mondiale a Venezia e aumenterà la competitività nel comparto delle merci varie (general cargo/project cargo) con terminal di dimensioni più adeguate a competere sullo scenario dei traffici globalizzati».
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- «L'operazione, frutto di un accordo fra privati - ha spiegato l'ente portuale - è stata sottoposta ad accurato esame tecnico, vagliata attentamente sotto il profilo giuridico e valutata positivamente alla luce dell'interesse pubblico che riveste. Interesse pubblico che, oltre ad essere in linea con il Piano Operativo Triennale 2008/2011 che prevede la specializzazione dei terminal consentendo maggior traffico e maggiori entrate per il porto, garantisce anche la salvaguarda i livelli occupazionali con il trasferimento alle pregresse condizioni contrattuali in Multi Service dei 25 lavoratori TIV, come concordato fra i due terminal».
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- La Port Authority ha precisato che tale autorizzazione è legata ad alcune prescrizioni che rispondono alla richiesta dell'Autorità Portuale alle società terminaliste di fornire garanzie di traffico e di investimenti nonché di operatività e di sicurezza.
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- Il Comitato Portuale ha approvato anche la costituzione di una società di scopo al fine di acquistare le aree Montefibre e Syndial per una superficie complessiva di 90 ettari (inforMARE del 18 dicembre 2009). La società, denominata “Venice Newport container & logistics Spa”, ha come obiettivo la realizzazione di uno o più terminal portuali per lo sbarco e l'imbarco di merci anche in container e la creazione di un'area logistica connessa al sistema portuale. La società si occuperà della valorizzazione, della ristrutturazione, dell'infrastrutturazione dell'area e, in generale, di ogni dotazione necessaria per lo svolgimento delle attività logistico-portuali (sotto il controllo dell'Autorità Portuale).
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- L'Autorità Portuale ha spiegato che la nuova società, con capitale sociale di 50 milioni di euro, «detiene il 51% delle quote del capitale; Apv Investimenti (società controllata dell'Autorità Portuale di Venezia) ha diritto a sottoscrivere quote fino a un massimo del 20% del capitale stesso. La restante parte resta aperta ad altri investitori esterni come gli interporti veneti e Veneto Sviluppo che possono avere interesse a sviluppare questo business assieme al porto di Venezia».
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