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Porto di Civitavecchia e Centro Agroalimentare Roma mettono in moto il progetto “Iside”
Tra gli obiettivi c'è la riattivazione del “Green Corridor”, il trattato per facilitare le importazioni di prodotti ortofrutticoli egiziani
25 febbraio 2010
Oggi a Guidonia l'Autorità Portuale di Civitavecchia e il CAR (Centro Agroalimentare Roma) hanno presentato gli sviluppi e le prospettive del progetto “Iside”, il cui contenuto era stato anticipato nei giorni scorsi in occasione del salone Fruit Logistica di Berlino (inforMARE dell'8 febbraio 2010).
L'iniziativa, che ha portato i due partner a sottoscrivere una specifica una lettera d'intenti, prevede la cooperazione tra lo scalo portuale e l'agromercato con l'obiettivo di ampliare l'offerta nei confronti del settore del trasporto, della logistica e della distribuzione ortofrutticola e di contrastare la concorrenza di agguerriti competitors esteri e dei nuovi players mediterranei.
Il progetto prevede la creazione in Egitto di un impianto di stoccaggio, trattamento e valorizzazione dell'ortofrutta da collegare ad un sistema logistico-distributivo che importi in Italia via Civitavecchia (su traghetti ro-ro) derrate non concorrenziali con quelle italiane per riesportarle in Europa dell'Est.
Entro il 2011 il progetto sarà gestito da una società di scopo guidata dal CAR e costituita con azionisti selezionati d'intesa con SIMEST Spa (Società Italiana per le Imprese all'Estero), che nelle vesti di advisor pubblico sta curando un piano di impresa per concretizzare le ambizioni internazionali del CAR e dei suoi grossisti ortofrutticoli più competitivi.
Uno dei principali obiettivi del progetto è la riattivazione del “Green Corridor”, il trattato italo-egiziano siglato nel 2002 per facilitare le importazioni di prodotti ortofrutticoli egiziani, ma in termini di compatibilità non concorrenziale con quella italiana per prezzi e stagioni, da riesportare in Europa in parallelo ad esportazioni italiane in Egitto.
Oggi - hanno spiegato l'Autorità Portuale e il CAR - il “Corridoio” appare semichiuso: pastoie burocratiche, rivalità tra porti italiani, ostilità dal mondo agricolo, concorrenza da altri Paesi, disinteresse nei nostri trader. Di recente - hanno ricordato - il ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia, è andato in Egitto a parlare di Green Corridor e Green Trade Initiative (il piano commerciale collegato) e il governo italiano vuol superare rigidità e ritardi a causa dei quali molte derrate ortofrutticole in arrivo in Italia dal Mediterraneo, o raccolte in Italia, vengono prima triangolate e rincarate dagli spostamenti logistici fra Spagna (Algesiras e Barcellona), Francia (Perpignan), Belgio (Anversa) e Germania (Duisburg).
«L'Italia - ha confermato Arturo Carpignoli, responsabile dell'apposita equipe di lavoro del CAR - viene aggirata e spesso colonizzata dalle direttrici egemoniche delle importazioni dai Paesi esteri, che stanno erodendo il primato italiano delle esportazioni del settore. Il “Progetto Iside” tutela interessi nazionali vitali».
«L'intesa con il CAR - ha detto il segretario generale dell'Autorità Portuale, Giuseppe Guacci - aprirà nuovi scenari e nuovi traffici al porto laziale, che si potrà collegare con l'Egitto e i mercati dell'est Europa diventando base logistica del CAR e di altri soggetti commerciali per scambi da avviare con accordi stipulati con paesi interessati. Senza contare, nella nuova ottica del federalismo fiscale - ha osservato - l'importanza di sdoganare la merce nei porti laziali, consentendo alla Regione di introitare il gettito IVA dell'import, auspicando che poi parte di queste risorse possa essere reinvestita per potenziare le infrastrutture portuali grazie alle quali si producono queste nuove entrate».
«L'agroalimentare - ha sottolineato il presidente della Autorità Portuale, Fabio Ciani - è tra i settori che negli ultimi anni ha visto il maggior incremento di traffici nel porto, dove un apposito terminal possiede già spazi, strutture, tecnologie necessarie. La crescita già registrata specie nei traffici di banane, stabili pure in un anno difficile come il 2009, andrà sostenuta nel 2010 con volumi di traffico ulteriori. In tal senso, l'accordo con il CAR è utile per fare del porto di Civitavecchia la porta del mercato romano anche per l'ortofrutta».
«La nascente alleanza - ha precisato Massimo Pallottini, amministratore delegato di Cargest, la società di gestione del CAR - non sarà monopolistica o esclusiva. Vuol essere maggioritaria e riorientare nell'interesse nazionale direttrici e tendenze che penalizzano oggi l'Italia. In questa logica dovranno rientrare agevolazioni all'export di eccellenze laziali, garanzie di idoneità fitosanitaria per i prodotti in arrivo, investimenti per lanciare le economie laziali nel Mediterraneo tramite sistemi, reti e piattaforme logistiche come il CAR».
Il presidente di Cargest, Giuseppe Biscari, ha evidenziato la partenza positiva registrata dal progetto già alla fiera di Berlino, dove - ha spiegato - «nello stand condiviso dai due enti non son entrati meno di cento operatori economici, soprattutto egiziani ed esteuropei, disposti a dar sponda al nostro progetto e alle merci che movimenterà anche nell'interesse dei produttori italiani».
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