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La IATA prevede che nel 2010 le perdite dell'industria aerea ammonteranno a 5,6 miliardi di dollari
Segnali di crescita della domanda, in particolare nel settore cargo
2 marzo 2010
Lo scorso gennaio il traffico aereo dei passeggeri e delle merci è cresciuto rispettivamente del 6,4% e del 28,3% in termini di RPK (Revenue Passenger Kilometres) e FTK (Freight Tonne Kilometres) rispetto al gennaio 2009, mese nel quale erano stati registrati cali rispettivamente del 5,0% e del 24,3% sul gennaio 2008.
Comunicando oggi tali dati, l'International Air Transport Association (IATA) ha confermato che «il significativo incremento registrato nella comparazione da un anno all'altro riflette una decisa crescita rispetto al repentino crollo della domanda che ha caratterizzato la prima parte del 2009 piuttosto che un'eccezionale progressione in gennaio. Rispetto al dicembre 2009, e con l'adeguamento rispetto alle variazioni stagionali - ha precisato l'associazione - la domanda passeggeri è aumentata dello 0,5% e i volumi delle merci aeree sono cresciuti del 3,0%».
«Le compagnia aeree - ha rilevato il direttore generale e amministratore delegato della IATA, Giovanni Bisignani - hanno perso 2-3 anni di crescita. La domanda si sta muovendo nella giusta direzione. L'aumento del 3,0% dei volumi di traffico merci da dicembre a gennaio è particolarmente incoraggiante. Possiamo cominciare a vedere il futuro con un cauto ottimismo, ma volumi più consistenti non significano necessariamente utili più elevati. I profitti dai passeggeri sono ancora del 15% al di sotto del picco. E per il 2010 prevediamo perdite pari a 5,6 miliardi di dollari».
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