- Oggi il Comitato Portuale della Spezia ha approvato all'unanimità il masterplan del nuovo waterfront elaborato dall'architetto valenciano Josè Maria Tomas Llavador, che nel 2007 è risultato il progetto vincitore dell'apposito concorso internazionale di idee (inforMARE del 22 ottobre 2007).
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- «Quello approvato oggi all'unanimità in Comitato Portuale con apprezzamento di tutti i suoi membri - hanno commentato il presidente dell'Autorità Portuale della Spezia, Lorenzo Forcieri, e il sindaco della Spezia, Massimo Federici - è un progetto frutto di un processo condiviso tra enti locali e Regione. Un processo fatto di incontri, riunioni, contatti frequenti con il team di professionisti di Valencia che hanno lavorato incessantemente, in particolare con gli ingegneri ed i tecnici dell'Autorità Portuale e del Comune della Spezia».
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- Il masterplan è relativo ad un'area di 330mila metri quadrati e prevede un investimento complessivo di 250 milioni di euro per la realizzazione di alberghi a 4 e 5 stelle con centri congressi, aree verdi per complessivi 40mila metri quadrati, percorsi pedonali e ciclabili, zone dedicate allo sport, al wellness e al ristoro, piscine, parcheggi, percorsi “people mover”, un museo tematico del mare, una nuova darsena e una nuova stazione crocieristica, strutture per attività sportive e per il tempo libero, chioschi per attività commerciali, un anfiteatro all'aperto per spettacoli estivi, una galleria commerciale, un centro sportivo con piscina e Spa.
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- L'Autorità Portuale ha evidenziato come uno dei punti essenziali del piano sia la nuova stazione crocieristica, che ha l'obiettivo - ha spiegato - di «fare entrare decisamente La Spezia nel business delle crociere, trasformandola in una città di approdo così come avviene per Napoli, Venezia e Genova».
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- «Il masterplan, il quale contiene solo la composizione volumetrica degli edifici e non quella architettonica che sarà oggetto di un livello successivo di progettazione - ha precisato l'ente portuale - segna una svolta anche per il porto mercantile che rinuncia a Calata Paita e di fatto anche a Calata Malaspina, ovvero il collegamento tra zona urbana e porto commerciale. Ciò è legato indissolubilmente alla realizzazione dei completamenti nella zona di Levante e alla realizzazione del terzo bacino, così come previsto dal Piano Regolatore Portuale».
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