- Domani una coalizione costituita dalle principali organizzazioni dell'industria marittima mondiale presenterà via Internet una petizione per esortare i governi a fornire le risorse necessarie per debellare la piaga della pirateria marittima che ha origine in Somalia.
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- La coalizione, che si è riunita attorno all'iniziativa lanciata nelle scorse settimane dall'International Transport Workers' Federation (ITF) (inforMARE del 18 marzo 2010), ha l'obiettivo di raccogliere attraverso la petizione diffusa sul sito www.endpiracypetition.org almeno mezzo milione di firme che saranno presentate ai governi in occasione del World Maritime Day celebrato dall'International Maritime Organization (IMO) il prossimo 23 settembre.
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- La campagna di sottoscrizioni è lanciata dalle seguenti organizzazioni: BIMCO (The Baltic and International Maritime Council), ICS (International Chamber of Shipping), IFSMA (International Federation of Shipmasters' Associations), IMEC (International Maritime Employers' Committee), IPTA (International Parcel Tankers Association), Intercargo (International Association of Dry Cargo Shipowners), InterManager (International Ship Managers' Association), International Group of P&I Clubs (IGP&I), Intertanko, ISF (International Shipping Federation), ITF (International Transport Workers' Federation), IUMI (International Union of Marine Insurance) e SIGTTO (Society of International Gas Tankers & Terminal Operators Ltd).
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- «Tutti assieme - ha dichiarato il presidente dell'ISF, Spyros M. Polemis, in rappresentanza della coalizione - dobbiamo esortare tutti i governi a fare tutto il necessario per proteggere le vite dei marittimi che sono oggetto di attacchi di crescente violenza, con oltre 1.800 sequestri solo negli ultimi due anni. Il novanta per cento del commercio mondiale viene effettuato via mare e i governi hanno il dovere di estendere la protezione navale attualmente offerta, che ora è inadeguata, e riappropriarsi del controllo dell'Oceano Indiano che è nelle mani di criminali».
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