Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
04:39 GMT+1
Confitarma si schiera contro la decisione governativa di far confluire l'Ipsema nell'Inail
L'istituto di previdenza ha ribadito il proprio “no” all'accorpamento, che prefigurerebbe «una vera e propria distruzione dell'economia marittima»
26 maggio 2010
La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) ha espresso sconcerto per la decisione del governo di istituire il Polo della salute e della sicurezza accorpando l'Ipsema, l'istituto che svolge funzioni istituzionali in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e la malattia per il personale della navigazione marittima e della pesca, con Inail (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro).
«Siamo fermamente contrari all'ipotesi di accorpamento dell'Ipsema in altri enti previdenziali - ha dichiarato oggi il presidente di Confitarma, Paolo d'Amico - tanto più che questa ipotesi, come abbiamo più volte fatto presente alla presidenza del Consiglio, non avrebbe alcun effetto reale in termini di risparmio sul bilancio dello Stato, che oggi invece trae benefici dagli effetti positivi derivanti dalla gestione dell'istituto le cui proiezioni di bilancio garantiscono una solidità economico-finanziaria fino al 2020».
«Tutti gli Stati membri della UE a forte tradizione marinara - ha aggiunto d'Amico - hanno uno specifico istituto assistenziale per il personale navigante, vista la specificità delle normative in tale materia ad esso applicabili (convenzioni internazionali, normativa comunitaria e nazionale). Con la scomparsa dell'Ipsema, il settore marittimo italiano perderebbe l'unica struttura pubblica specializzata, che oggi costituisce il catalizzatore di tutte le problematiche del welfare per il mondo del mare».
La confederazione armatoriale ha ricordato che recentemente l'Ipsema ha avviato tra l'altro una riorganizzare dei servizi del welfare per il settore della navigazione al fine di creare l'Ente Sociale Italiano della Navigazione con lo scopo di valorizzare la specificità del comparto marittimo e che tale progetto di riorganizzazione territoriale delle strutture che si occupano della tutela della gente di mare, oltre ad un miglioramento complessivo dei servizi può portare ad un risparmio di almeno 15 milioni di euro.
«La distruzione di questo prezioso patrimonio di esperienza e specializzazione - ha concluso d'Amico - appare incomprensibile dal momento che i presunti tagli di spesa non possono essere da soli sufficienti a giustificare il sicuro e ben più consistente danno che ne deriverebbe per l'intero settore marittimo. L'auspicio è quindi che il governo valuti con attenzione i rischi connessi alla soppressione dell'Ipsema e gli consenta invece di poter continuare a svolgere in autonomia la sua missione istituzionale nell'interesse dell'intero comparto marittimo».
Oggi l'Ipsema aveva replicato con un secco “no” all'ipotesi di accorpamento dell'istituto con l'Inail (inforMARE del 26 maggio 2010). L'istituto ha poi precisato ulteriormente la propria contrarietà al progetto sottolineando che quella che sembra profilarsi è «una vera e propria distruzione dell'economia marittima, situazione straordinaria se si considera che avviene in un Paese con ottomila chilometri di coste, con un Pil determinato dall'economia legata al mare pari a oltre il 3% e con un prospettiva di crescita dell'occupazione, dati IMO, al ritmo di settantamila addetti all'anno».
«Non si può, infatti, chiamare altrimenti - ha rilevato l'istituto - l'ipotesi di soppressione che si profila che vede insieme all'Ipsema, il CIRM il centro radio medico internazionale da decenni al servizio dei naviganti e l'INSEAN, centro di ricerca per la tecniche di navigazione. È inevitabile la dispersione, la polverizzazione in rivoli di dicasteri vari di professionalità costruite negli anni a favore di un comparto specialistico come quello marittimo. Ipsema, CIRM e INSEAN fanno parte del resto di un progetto di razionalizzazione descritto nel progetto di legge presentato dalla Commissione lavoro della Camera dei deputati per il quale è iniziato l'iter legislativo. Progetto di legge che prevedeva quindi una riorganizzazione sul territorio delle strutture più significative a sostegno dell'economia del mare».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore