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Il 16 settembre a Catania si terrà l'assemblea generale di Assomarinas
L'associazione denuncia come contro il turismo nautico si sia verificato un «assalto alla diligenza perpetrato dal fisco italiano». Sistema Walcon, «la gente non compra la barca perché non sa dove “parcheggiarla”»
24 agosto 2010
Il prossimo 16 settembre alle ore 15.00, presso l'hotel Excelsior di Catania, si terrà l'assemblea generale di Assomarinas (Associazione Italiana Porti Turistici) in occasione della quale l'associazione ha intenzione di denunciare la contraddizione in essere tra la preziosa funzione di volano dello sviluppo della portualità turistica e la “caccia al diportista” scatenatasi da Trieste a Ventimiglia proprio nel cuore della stagione nautica. «La nostra assemblea - ha anticipato il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio - rappresenterà il vero termometro, non solo per verificare lo stato di salute del comparto dei servizi nautici, ma punterà anche a far emergere tutte quelle contraddizioni che si sviluppano tra il titanico sforzo degli investitori privati nel dotare la costa italiana di una efficiente e capillare rete di porti turistici, economicamente ed ambientalmente sostenibile e l'assalto alla diligenza perpetrato dal fisco italiano».
Secondo l'associazione, si continua a non capire «che la nautica rappresenta un diritto comune di tutti gli italiani di andar per mare e di poter godere così della risorsa più preziosa e della più grande attrazione di cui il Paese dispone».
Nel corso dell'assemblea sarà presentata in anteprima nazionale l'indagine conoscitiva realizzata da Assomarinas sull'andamento del mercato dei servizi nautici e le previsioni degli operatori per la prossima stagione nautica.
All'assemblea sono stati invitati, oltre al presidente di UCINA Confindustria Nautica Anton F. Albertoni , il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, quello dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, il presidente della Commissione Trasporti del Senato Luigi Grillo, quello della Commissione Ambiente Antonio Dalì e quello della Commissione Finanze Gianfranco Conte oltre al presidente del Coordinamento delle Regioni Vasco Errani.
Intanto Sistema Walcon, azienda di Ferrara che realizza porti turistici “chiavi in mano” in varie parti del mondo, ha denunciato la crescente preoccupazione tra gli operatori del comparto per l'agguerrita concorrenza portata da nazioni dell'Europa orientale e dell'Asia. «Nel nostro Paese - ha spiegato il presidente di Walcon, Pietro Pizzardi - quasi tutte le iniziative sono in stand-by in attesa che quest'area depressionaria lasci l'Europa. Oggi stiamo tutti soffrendo la concorrenza dei Paesi non solo dell'Est Europa, ma anche di quelli dell'Oriente asiatico, Paesi questi che sanno produrre in qualità ma con prezzi di mercato decisamente inferiori. Combattere questa guerra è tempo perso! La nostra presenza nella realizzazione di strutture portuali in varie parti del mondo ci fa toccare con mano questa realtà».
Pizzardi ha rimarcato anche la differenza di approccio al turismo nautico da parte di nazioni del Mediterraneo, come Spagna, Turchia, Grecia e perfino in Libano che considerano questo settore un importante motore di sviluppo economico, e dell'Italia, in cui la carenza di posti barca è purtroppo una malattia endemica. Ogni anno - ha rilevato Pizzardi - in Italia si costruiscono più barche che posti barca e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: i prezzi dei posti barca sono elevati, la gente non compra la barca perché non sa dove “parcheggiarla”, i cantieri non vendono, chi produce accessori altrettanto, il settore è in asfissia!
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