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In quattro giorni il container terminal di Conakry è passato dalla francese Getma alla connazionale Bolloré
Con decreto presidenziale è stato annullato il contratto con la STCC
15 marzo 2011
Venerdì scorso il gruppo francese Bolloré ha siglato un contratto per assumere la gestione del porto di Conakry dopo che martedì scorso il nuovo presidente della Guinea, Alpha Condé, con un decreto aveva annullato con effetto immediato e senza preavviso il contratto di concessione per la gestione dello scalo della durata di 25 anni con la Société du Terminal à Conteneurs de Conakry (STCC), filiale della francese Getma International (gruppo NCT Necotrans), che era siglato il 22 settembre 2008 a seguito dello svolgimento di una gara internazionale. Quest'ultima è stata accusata di non aver rispettato i suoi impegni, in particolare in termini di investimenti. L'accesso dei 400 dipendenti della STCC al terminal è stato impedito dalle forze armate, azione militare nei confronti della quale il gruppo NCT Necotrans ha espresso la propria «viva indignazione».
Getma ha replicato di aver già investito 31 dei 120 milioni di euro di investimenti previsti dall'accordo ed ha precisato di avere intenzione di raccogliere ulteriori informazioni sulla rescissione del contratto prima di assumere qualsiasi decisione.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale il contratto con il gruppo Bolloré avrebbe un valore di 500 milioni di euro.
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Venerdì scorso il gruppo francese Bolloré ha siglato un contratto per assumere la gestione del porto di Conakry dopo che martedì scorso il nuovo presidente della Guinea, Alpha Condé, con un decreto aveva annullato con effetto immediato e senza preavviso il contratto di concessione per la gestione dello scalo della durata di 25 anni con la Société du Terminal à Conteneurs de Conakry (STCC), filiale della francese Getma International (gruppo NCT Necotrans), che era siglato il 22 settembre 2008 a seguito dello svolgimento di una gara internazionale. Quest'ultima è stata accusata di non aver rispettato i suoi impegni, in particolare in termini di investimenti. L'accesso dei 400 dipendenti della STCC al terminal è stato impedito dalle forze armate, azione militare nei confronti della quale il gruppo NCT Necotrans ha espresso la propria «viva indignazione».
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