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Nel primo trimestre il gruppo CSAV è incorso in una perdita netta di 182 milioni di dollari
Decisa crescita del volume d'affari (+36,9%), ma ancora più accentuato è stato l'aumento dei costi (+50,2%)
3 maggio 2011
Nel primo trimestre di quest'anno il gruppo armatoriale cileno Compañía Sud Americana de Vapores (CSAV) ha accentuato sensibilmente i risultati negativi incorrendo in una perdita netta di 182,0 milioni di dollari rispetto ad una perdita netta di 36,0 milioni di dollari nei primi tre mesi del 2010. Tale peggioramento è avvenuto a fronte di un deciso aumento dei ricavi che hanno totalizzato 1.522,6 milioni di dollari, con una crescita del 36,9% rispetto a 1.111,9 milioni di dollari nel primo trimestre dello scorso anno. I costi hanno però registrato un aumento più accentuato del volume d'affari essendo ammontati a 1.647,6 milioni di dollari (+50,2%); tale incremento - ha spiegato la compagnia - è stato causato dalla crescita della capacità operata dal gruppo e dall'aumento del prezzo del combustibile. Il risultato prima delle imposte è stato negativo per 196,1 milioni di dollari rispetto ad un risultato negativo per 35,5 milioni di dollari nel primo trimestre del 2010.
Nei primi tre mesi del 2011 la flotta di portacontainer del gruppo ha trasportato volumi containerizzati pari a 876.800 teu, con un incremento del 51,9% rispetto a 577.200 teu nel periodo gennaio-marzo dello scorso anno.
Esaminando la situazione del mercato, CSAV ha rilevato che «nel 2010 la ripresa è stata più rapida di quanto inizialmente previsto, con una crescita della domanda di trasporto containerizzato stimata prossima al 12%, con un intero recupero del calo registrato nel 2009 e con il superamento dei volumi del 2008. Per quest'anno - ha ricordato la compagnia - per il trasporto containerizzato gli analisti si attendevano un equilibrio tra la crescita della domanda e dell'offerta. Tuttavia - ha sottolineato CSAV - il più lento recupero stagionale a partire da Natale, in particolare il rallentamento della crescita della domanda di carichi dalla Cina verso il resto del mondo, ha prodotto un temporaneo eccesso di capacità. Purtroppo, e forse come reazione alla crisi del 2009, i principali competitor del settore hanno accentuato la concorrenza al fine di aumentare l'utilizzo delle navi portacontainer, riducendo i tassi di nolo a livelli che stanno producendo una significativa riduzione dei margini. Ciò forse risponde alle aspettative di un aumento della domanda per i prossimi mesi, in un momento in cui il prezzo del petrolio - la componente di costo principale per l'industria dei trasporti - è aumentato in modo significativo».
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