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Lo smarino del Terzo Valico per i riempimenti del porto di Genova
Quasi 1,8 milioni di metri cubi per il ribaltamento a mare di Fincantieri, per l'area di Voltri e per il molo ai ponti Libia e Canepa
5 maggio 2011
La giunta della Regione Liguria, su proposta dell'assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita, ha approvato una delibera sui siti per i riempimenti con il materiale di scavo derivante dalla realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, la linea ferroviaria Genova-Milano lunga 57 chilometri, di cui 30 in galleria, di cui si attende l'apertura dei cantieri. L'ente regionale ha ricordato che, secondo le stime, si tratterà di poco meno di sei milioni di metri cubi (quantitativo derivante dalle sole opere realizzate sul territorio ligure) di detriti composti dallo “smarino” della galleria.
La delibera regionale prevede che quasi 1,8 milioni di metri cubi di smarino vengano impiegati nel porto di Genova. In particolare, 500mila metri cubi andranno nel riempimento per il ribaltamento a mare dello stabilimento della Fincantieri di Sestri Ponente, altri 820mila all'area portuale di Voltri e 450mila saranno utilizzati per la realizzazione del molo ai ponti Libia e Canepa.
Per la parte rimanente del materiale, 800mila metri cubi verranno impiegati per la costruzione di un terrapieno a Scarpino, mentre 2,3 milioni di metri cubi di smarino saranno distribuiti nelle cave di Castellaro-Cravasco (oltre 2,2 milioni) e Buzzi Unicem-Vecchie Fornaci (un milione).
«Con questo atto - ha spiegato l'assessore Paita - la Regione Liguria conclude tutte la azioni di propria competenza per il Terzo Valico, un progetto che si è rimesso in moto e che è in attesa di un definitivo accordo tra RFI, la società delle Ferrovie dello Stato, e Cociv, il general contractor dell'opera. Il vero punto di forza della delibera è il fatto che gran parte dello smarino contribuirà alla costruzione di opere molto attese come il ribaltamento a mare di Fincantieri. È una scelta importante per far sì che una infrastruttura strategica come il Terzo Valico possa contribuire a realizzarne un'altra di altrettanta importanza».
«È - ha concluso Raffaella Paita - la scelta dello sviluppo che genera altro sviluppo e di un territorio che non intende rinunciare alla propria vocazione industriale e produttiva. La Liguria ha voglia di crescere per questo stiamo spendendo ogni energia per la programmazione e la realizzazione di nuove opere infrastrutturali che la colleghino meglio e ne consentano di esercitare a pieno il ruolo di piattaforma logistica portuale».
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