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L'impatto economico di Costa Crociere sul sistema-Italia è pari ad oltre 2,2 miliardi di euro
Nel 2010 l'attività della compagnia e del suo indotto ha avuto un valore paragonabile al 4,4% della Finanziaria 2011
9 giugno 2011
Oggi a Milano è stato presentato uno studio di MIP, la Business School del Politecnico di Milano, sull'incidenza sul sistema economico italiano dell'attività di Costa Crociere, il più grande gruppo turistico italiano e la prima compagnia crocieristica in Europa.
Lo scorso anno Costa Crociere ha generato un impatto economico di oltre 2,2 miliardi di euro sull'economia italiana ed è risultata tra le prime 10 aziende per redditività e al 49° posto per fatturato nella classifica 2010 di Mediobanca che prende in considerazione oltre 3.700 società italiane con almeno 50 milioni di euro di fatturato.
Il totale di oltre 2,2 miliardi di euro di impatto economico è stato calcolato come generato da tre fonti principali. La spesa diretta, che comprende le spese sostenute direttamente dal gruppo, cui si aggiungono le spese per le retribuzioni del personale italiano o residente in Italia - tanto di terra e operante negli uffici quanto di bordo - equivalenti a un totale di oltre 3.600 unità di lavoro a tempo pieno (calcolata in base alle “unità di lavoro FTE” - full time equivalent - tempo pieno equivalente). Alla spesa diretta e alle retribuzioni si aggiungono poi l'impatto generato sulla catena di fornitura e le spese indirette, ovvero le spese sostenute direttamente dai crocieristi in vacanza sulle navi della flotta Costa sul territorio italiano.
Le spese dirette comprendono tutte quelle sostenute dal gruppo italiano, nei confronti di fornitori e distributori (agenzie di viaggi) italiani, anche per conto dei suoi crocieristi: nel 2010 sono state pari a oltre 880 milioni di euro. Comprendono ad esempio: le spese generali per gli approvvigionamenti; le spese per la costruzione e manutenzione delle navi della flotta; le commissioni alle agenzie di viaggi; i servizi portuali.
Questa spesa diretta ha interessato tutte le regioni italiane. La Liguria è al primo posto tra le regioni più valorizzate, con quasi 230 milioni di euro di spesa diretta (più di un quarto del totale), seguita da Lombardia (quasi 185 milioni), Veneto (135 milioni) e Lazio (circa 132 milioni), anche per la presenza di molti fornitori che lavorano con Costa Crociere. Persino regioni senza accesso al mare, come Umbria e Valle D'Aosta, beneficiano della spesa diretta in misura relativamente significativa (rispettivamente 3,1 e 4,6 milioni di euro).
Prendendo in considerazione la parte di spesa diretta che ricade sui porti, pari a un totale di oltre 28 milioni di euro, il porto più valorizzato è Venezia (10,3 milioni di euro), seguito da Savona (5,5 milioni di euro), Civitavecchia (4,3 milioni di euro) e Napoli (2,2 milioni di euro).
Nel 2010 una voce rilevante tra le spese dirette sul territorio italiano è rappresentata dalle spese sostenute per la flotta: quasi 110 milioni di euro per la manutenzione delle navi già in servizio e quasi 320 milioni di euro per la costruzione di nuove navi. Queste spese hanno avuto importanti ricadute sull'industria cantieristica e del mobile - arredo, tessile e design.
Le spese indirette, invece, interessano i costi sostenuti sul territorio nazionale dai passeggeri (italiani e stranieri) in vacanza sulle navi Costa Crociere e sono state stimate in circa 70 milioni di euro. Incluse in questo perimetro ci sono ad esempio le spese sostenute per recarsi dal proprio domicilio (o dall'aeroporto di arrivo in Italia per i viaggiatori stranieri) al porto italiano di imbarco o all'aeroporto da cui imbarcarsi per la destinazione estera dove si trova il porto. Ma anche spese quali l'acquisto di beni prettamente “turistici” per affrontare al meglio la vacanza. Si va dalla valigeria ai costumi da bagno, dalle creme solari all'acquisto di componenti per la fotografia.
Le spese dirette, le retribuzioni dirette e le spese indirette generano a loro volta ricadute sulle catena di fornitura dei prodotti/servizi (occupazione presso i fornitori, che a sua volta genera domanda di mercato, commesse ai fornitori dei fornitori, ecc.) che, secondo le stime di MIP si aggirano intorno a 1,2 miliardi di euro.
L'impatto economico del gruppo Costa determina un impatto occupazionale di grande importanza, stimato dallo studio in 12.300 unità, di cui 3.600 impiegate direttamente dal gruppo e 8.700 generate lungo le catene di fornitura e per gli operatori di servizi turistici (calcolate in base alle unità di lavoro FTE), per un totale retributivo superiore ai 373 milioni di euro lordi.
Lo studio evidenzia inoltre che l'impatto economico generato nel 2010 sul sistema-Italia da Costa Crociere equivale al reddito lordo complessivo annuo di circa 120.600 lavoratori a tempo pieno e che il gettito fiscale generato dall'attività della compagnia crocieristica e del suo indotto ha avuto un valore paragonabile al 4,4% della Finanziaria 2011.
«Il valore di questo studio - ha sottolineato il presidente e amministratore delegato di Costa Crociere, Pier Luigi Foschi - va al di là dei numeri stessi, che sono comunque significativi. Il nostro obiettivo è quello di quantificare, con metodologia oggettiva, la capacità di Costa Crociere di contribuire positivamente al sistema economico italiano, e quindi di essere uno dei principali attori protagonisti della vita economica del nostro Paese. La nostra vocazione di accogliere e far viaggiare ospiti da tutto il mondo fa sì che Costa sia anche ambasciatore della miglior cultura e stile italiani. In relazione a ciò riteniamo che sia ancora più significativo il radicamento della nostra azienda con il territorio, che le cifre che oggi commentiamo non fanno altro che confermare».
La flotta del gruppo Costa è composta da 26 navi in servizio, di cui 14 operate con il marchio Costa Crociere, otto con quello Aida Cruises e quattro con il marchio Iberocruceros. Inoltre la compagnia ha in ordine quattro nuove navi, di cui due per Costa Crociere e due per Aida Cruises.
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