- Stamani sono stati eseguiti 16 arresti nell'ambito dell'Operazione Espresso condotta dalla procura di Firenze su presunti appalti truccati di Trenitalia. L'inchiesta - ha spiegato la Questura di Firenze - ha coinvolto a vario titolo «un consistente gruppo di funzionari e dipendenti di società a partecipazione pubblica (come Trenitalia e Sepsa Spa) ed imprenditori concorrenti, associati tra loro formando una vera e propria organizzazione finalizzata a falsificare le gare d'appalto».
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- Il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (FS), in relazione a tale inchiesta, ha reso noto che da tempo è stata avviata un'attività di profonda verifica dei processi, in modo particolare quelli relativi all'affidamento degli appalti, e che l'attività svolta ha portato alla luce irregolarità nelle procedure di affidamento per le quali già nel febbraio 2007 un primo dirigente di Trenitalia è stato allontanato dalla società.
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- Inoltre il gruppo ha ricordato che le attività di trasparenza avviate hanno di fatto portato nel 2009 allo scioglimento dell'Ucrifer (Unione Costruttori e Riparatori Ferroviari), cioè l'associazione di rappresentanza dei fornitori del settore ferroviario, e che nell'arco di questi anni, grazie a tale profonda verifica nel settore degli appalti e della manutenzione, sono stati allontanati ben 39 dirigenti e 10 quadri di Trenitalia e circa 100 ditte sono state cancellate dal sistema di qualificazione.
- Ferrovie dello Stato Italiane ha sottolineato che il massimo impegno è stato quindi dedicato per evitare le intermediazioni degli appalti; è stata limitata la partecipazione alle gare solo alle imprese direttamente produttrici di beni e servizi e dal 2009 è stato interdetto l'accesso a tutti gli intermediari.
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- Il gruppo ferroviario ha precisato che già in data 15 febbraio 2010 le strutture di security e audit dell'azienda avevano formalmente segnalato, nel massimo riserbo, alla Polizia Ferroviaria di Firenze di essere venute a conoscenza di presunte attività illecite condotte da proprio personale nell'affidamento e gestione di appalti, assicurando nel contempo ogni disponibilità e collaborazione alle indagini, e che il successivo 17 febbraio, nel corso di un convegno, lo stesso amministratore delegato del gruppo, Mauro Moretti, aveva pubblicamente denunciato l'assenza di trasparenza nelle attività svolte dalla struttura tecnica di Trenitalia di viale Spartaco Lavagnini a Firenze parlando espressamente di un «cancro da estirpare».
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