- La Capitaneria di Porto di Genova ha preso in consegna la nuova motovedetta CP 311 varata lo scorso 12 dicembre nei Cantieri Navali Codecasadue di Viareggio. L'unità è l'undicesima motovedetta delle quindici commissionate al cantiere toscano dalla Guardia Costiera Italiana e appartiene alla classe 300 “Ammiraglio Francese”, che è stata dedicata dal comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto all'ammiraglio Giuseppe Francese, già direttore marittimo della Liguria dal 1987 al 1990 e capo di Corpo all'inizio degli anni 90, a cui si deve l'importante svolta operativa che caratterizza oggi le Capitanerie di porto - Guardia Costiera.
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- Il mezzo navale, che rappresenta una vera rivoluzione nell'attività di ricerca e soccorso per la salvaguardia della vita umana in mare, è lungo 18,8 metri fuori tutto ed è dotato di due motori “Man” da 1.000 cavalli l'uno che consentono di raggiungere la velocità massima di 30 nodi con l'autonomia di 460 miglia. Tra le caratteristiche principali della motovedetta, quella di essere autoribaltante grazie ad uno speciale sistema di riserva di galleggianti e ad un impianto elettronico di avanguardia, che la rende di fatto inaffondabile. Può trasportare quattro persone di equipaggio e 18-20 passeggeri. L'unità è destinata per i salvataggi in mare con qualsiasi condizione del mare e del vento anche a notevole distanza dalla costa.
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- Il battesimo e primo impiego della CP 311 è avvenuto partecipando alle delicate operazioni nautico-marittime-ambientali in occasione dell'incidente occorso alla Costa Concordia all'Isola del Giglio dove, tra l'altro, sono intervenuti come primi soccorritori in mare, gli operatori subacquei appartenenti al 5° Nucleo di Genova.
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- «Una unità ognitempo molto attuale - ha sottolineato l'ammiraglio Felicio Angrisano, direttore marittimo della Liguria - un salto nel futuro e vero valore aggiunto agli obiettivi di salvaguardia, che ci permetterà di essere ancor più presenti nel nostro mare a garanzia di quella sicurezza indispensabile per tutti coloro che, per lavoro o diporto, vi operano».
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