- È , la fiera internazionale della logistica e dei trasporti in corso dal 5 al 7 giugno a Shanghai. L'Italia è rappresentata dagli enti portuali di Carrara, Civitavecchia, Genova, Gioia Tauro, La Spezia, Livorno, Olbia-Golfo Aranci-Porto Torres, Palermo, Piombino, Ravenna, Savona, Taranto, Taranto e Venezia, dalle associazioni regionali Ligurian Ports, North Adriatic Ports Association (NAPA) e Tuscan Port Authorities nonché dall'associazione nazionale Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) che raggruppa le Autorità Portuali italiane nello stand dedicato “Italy all in One”.
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- L'obiettivo comune dei porti italiani con la partecipazione alla fiera di Shanghai è sintetizzato dal presidente dell'Autorità Portuale della Spezia e vicepresidente di Ligurian Ports, Lorenzo Forcieri: «siamo qui - ha spiegato - per rappresentare un'ulteriore possibilità rispetto agli scali del nord Europa. A livello nazionale è in corso una approfondita discussione che coinvolge il governo, il parlamento e Assoporti per raggiungere un obiettivo comune a tutti i porti italiani: recuperare le quote di traffico perse a favore dei porti del Northern Range. Per questo dobbiamo lavorare intensamente per realizzare le infrastrutture necessarie, ma il problema sta anche nelle cosiddette strutture “immateriali”, cioè semplificazione ed accelerazione di procedure e controlli, ad esempio realizzando subito lo sportello unico, con cui potremmo sensibilmente migliorare le nostre già buone performance».
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- Forcieri ha evidenziato in particolare le peculiarità dei porti liguri che - ha precisato - «sono la via più facile, economica ed ecologica per raggiungere i mercati del centro Europa. Siamo a Shanghai - proseguito Forcieri - per comunicare agli operatori cinesi che quello ligure, con i suoi 32 chilometri di banchine, oltre sei milioni di metri quadri di superfici, 250.000 metri quadri di magazzini, ecc. è un sistema portuale competitivo, che può rispondere ad ogni esigenza, che ha dalla sua, rispetto ai porti del nord Europa, vantaggi essenziali come il risparmio di 6-7 giorni di navigazione. Ciò significa meno costi e meno emissioni inquinanti, in linea peraltro con le direttive europee».
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- La rilevanza del mercato cinese per il porto calabrese di Gioia Tauro è stata sottolineata da Saverio Spatafora, dirigente tecnico dell'Autorità Portuale in rappresentanza della presidenza a Shanghai. «Per noi la Cina - ha osservato - è un partner fondamentale; circa il 70% del nostro mercato arriva da qui. Siamo venuti per presentarci a chi non ci conosce, a illustrare i grandi progetti di ampliamento e ammodernamento. Per cercare non solo nuovi clienti ma, perché no, anche partner che possano investire».
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- Spatafora ha ricordato i prossimi progetti intrapresi a sostegno del porto e avviati dall'ente di Gioia Tauro: : «stiamo lavorando per l'ultimazione dell'ultimo tratto di banchina e per la realizzazione del terminal intermodale. Pubblicheremo a giorni un bando di project financing con interventi anche privati. Stiamo lavorando molto sulle infrastrutture non solo strutturali. Stiamo, ad esempio, creando dei servizi che riteniamo importanti come la banda larga in tutta l'area, ma soprattutto un impianto fotovoltaico che possa portare energia pulita su tutte le banchine in modo tale che le navi ormeggiate possano avere l'energia anche a motori spenti, con notevole risparmio energetico ed economico da parte di tutti. In questo modo vogliamo accreditare l'idea dell'importanza di sfruttare il nostro porto, al di la' della sua storia, della professionalità e posizione geografica, anche per il mercato localizzato sul territorio che è in aumento».
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