- Oggi in apertura della manifestazione “La 2 giorni del Mediterraneo”, in corso di svolgimento nel porto di Civitavecchia, il presidente della locale Autorità Portuale, Pasqualino Monti, ha presentato il piano di sviluppo dello scalo laziale, che è supportato da un programma di investimenti già esecutivi in nuove infrastrutture portuali per un valore complessivo di oltre 300 milioni di euro e che prevede investimenti per un totale di oltre 650 milioni di euro.
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- Sottolineando che «Civitavecchia ha tutte le carte in regola per rivendicare un inserimento nel core network dei progetti TEN-T», Monti ha annunciato che il porto lancia un vero e proprio “new deal” nel finanziamento delle grandi infrastrutture, non solo conquistando il ruolo di più importante stazione appaltante nel campo della portualità italiana, ma specialmente mettendo a regime una nuova formula che prevede il diretto cofinanziamento da parte dell'Autorità Portuale delle opere in grado di produrre, sulla base di un piano finanziario ad hoc, un ritorno economico certo dell'investimento effettuato.
- Il piano prevede infatti sia un massiccio intervento di capitali privati sia un'innovativa forma di cofinanziamento che vede l'Autorità Portuale affiancare in modo decisivo i finanziamenti pubblici attraverso un'attivazione di risorse che saranno generate dalla conquista dei nuovi traffici. Ciò - ha precisato l'Autorità Portuale - si è concretizzato in 50 milioni di euro dell'ente portuale nel primo lotto delle opere strategiche del porto di Civitavecchia (la nuova darsena traghetti intitolata a Sant'Egidio con nove accosti per ro-ro e crociere, di cui è stata posta la prima pietra questa mattina alla presenza del presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, nonché la darsena servizi ed il prolungamento dell'antemurale) e in 70 milioni di euro nella costruzione del nuovo porto di Fiumicino, senza contare lo sforzo per realizzare nel porto storico di Civitavecchia una delle più suggestive a storicamente affascinanti marina del Mediterraneo.
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- Monti ha specificato che il piano di sviluppo prefigura almeno tre obiettivi ad alta valenza strategica non solo per il porto, ma per l'intera area di produzione e consumo (la seconda per importanza in Italia) che comprende la regione Lazio, ma anche le regioni vicine, Umbria e Marche, collocate su un ideale corridoio Tirreno-Adriatico, destinato a spezzare la cronica incomunicabilità fra i due mari.
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- Il primo obiettivo è quello di replicare nelle merci e nella logistica il “miracolo” compiuto da Civitavecchia nel traffico crocieristico, facendo del porto laziale un hub per container e altre tipologie di merce, mettendo per la prima volta a fattore comune la disponibilità di aree retro portuali per oltre cinque milioni di metri quadri, accosti in acque profonde unici in Italia (22 metri) e quindi capaci di accogliere le navi più grandi oggi in esercizio sulle rotte del traffico container e infrastrutture di collegamento terrestre (ferroviarie e autostradali) che dopo decenni sono uscite dal libro dei sogni: in particolare l'autostrada Tirrenica, ma anche la Orte-Mestre.
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- Il secondo obiettivo del piano è rappresentato dalla realizzazione del nuovo porto commerciale di Fiumicino (gestito come anche Gaeta dall'Autorità Portuale di Civitavecchia nell'ambito di un network regionale) con lo scopo di farne un secondo scalo crocieristico di livello mondiale in grado di sviluppare su quattro accosti un traffico di oltre 1,8 milioni di passeggeri aggiuntivi rispetto ai 2,6 che oggi Civitavecchia (leader in Mediterraneo) accoglie nel suo alveo portuale.
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- Il terzo obiettivo consiste nel fare di Civitavecchia un polo di progettazione di business nel settore delle crociere e delle autostrade del mare.
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