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A giorni la firma di un nuovo accordo tra Italia e Corea per la sperimentazione di uno sportello unico marittimo
Il progetto pilota coinvolgerà i porti di Genova, La Spezia e Busan
13 luglio 2012
Oggi a Genova, nel quartier generale della società di classificazione e certificazione RINA, è stato presentato un progetto pilota per la realizzazione di uno “sportello unico marittimo” con l'obiettivo di rendere più efficiente la logistica marittima. L'applicazione sperimentale sarà prodotta in collaborazione con la Corea del Sud, nazione all'avanguardia in questo campo e primario attore dell'informatizzazione della logistica marittima in Estremo Oriente grazie alla cooperazione in atto con la Cina e il Giappone nel progetto NEAL-NET di interconnessione dei sistemi informativi logistici dei tre Paesi, che assieme rappresentano il 17% del trasporto mondiale.
Il RINA ha rilevato che la Corea vanta la migliore pubblica amministrazione digitale al mondo ed è arrivata a risparmiare, nel settore della logistica, fino a tre miliardi di dollari all'anno e che, sulla base dei risultati coreani, è possibile ipotizzare una stima cautelativa secondo cui il risparmio generato dalla digitalizzazione ammonterebbe per l'Italia a circa un miliardo di euro. In particolare, l'analisi tiene conto del risparmio ottenuto dal singolo armatore e dal terminalista, sommato a quello derivante dal miglioramento dell'intero sistema logistico, dovuto sia alla riduzione dei tempi di stazionamento in porto sia alla velocizzazione delle procedure doganali.
L'avvio del progetto pilota presentato stamani, che è figlio dell'accordo sull'e-government e sull'ICT nel settore marittimo che Italia e Corea hanno siglato il 28 settembre 2011, sarà formalizzato con un nuovo accordo in via di firma tra i governi italiano e coreano in materia di digitalizzazione e innovazione del settore marittimo. L'iniziativa prevede il coinvolgimento dei porti di Genova e La Spezia, che presentano i maggiori volumi di traffico scambiati per via marittima con il principale porto sudcoreano di Busan, e sarà attuata per l'Italia da DigitPA (Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione), ministero dei Trasporti, ministero degli Affari esteri, Autorità Portuali di Genova e La Spezia e sarà coordinata tecnicamente dal RINA, mentre da parte coreana prevede il coinvolgimento del ministero dei Trasporti (MLTM), del porto di Busan e delle società di information technology per la logistica KL-Net e Hyundai U&I.
Il responsabile Ricerca del gruppo RINA, Mario Dogliani, ha ricordato che l'informatizzazione è una delle priorità a livello comunitario per lo shipping e che la direttiva europea 2010/65 relativa alle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo o in partenza da porti degli Stati dell'UE stabilisce che le nazioni dell'Unione dovranno dotarsi entro il 1° giugno 2015 di strumenti elettronici di trasmissione dei dati al fine di espletare le formalità di dichiarazione e la loro trasmissione attraverso un'interfaccia unica.
Più che di un progetto - ha precisato il presidente di DigitPA, Francesco Beltrame - si tratta infatti dello sviluppo di un processo normato, con un dispiegamento progressivo di regole e sanzioni. Beltrame ha evidenziato anche come l'Italia, proseguendo su questo percorso, possa aspirare ad una leadership applicativa non solo nel contesto europeo disciplinato dalla direttiva 2010/65, ma possa assumere anche il ruolo di promotore di un approccio omogeneo alla logistica digitale in altri continenti. Il presidente di DigitPA ha infatti reso noto che sono già in essere accordi preliminari con il Canada che vanno in questa direzione.
L'argomento è anche oggetto di attenzione da parte dell'Agenzia Europea per le reti europee di trasporto (TEN-T) tramite il progetto pilota MIELE, coordinato dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti e gestito tecnicamente dal RINA, che vede una stretta collaborazione tra Italia, Portogallo, Cipro, Spagna e Germania con la finalità di condividere i relativi sportelli unici marittimi.
Il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, ha sottolineato i benefici che potranno derivare da uno snellimento della logistica marittima e dall'accelerazione del passaggio dei traffici delle merci attraverso i porti. Merlo ha rilevato che in futuro «il concetto dello sdoganamento sarà profondamente diverso» e che in quest'ottica l'Italia deve abbandonare un «sistema difensivistico» che non produce altro che una perdita di competitività. Inoltre il presidente della Port Authority genovese ha evidenziato come il processo per la definizione di uno sportello unico marittimo costituisca una «percorso virtuoso di spending review» nel quale il porto e l'Autorità Portuale si propone come ente di coordinamento di tutti i soggetti pubblici, ruolo - ha osservato - che attualmente non è normato, ma è solamente inserito nelle ipotesi di riforma della legge 84/94 sui porti.
Anche secondo il presidente dell'Autorità Portuale della Spezia, Lorenzo Forcieri, tale percorso è idoneo a «recuperare competitività mettendo a sistema le eccellenze». In un momento di crisi economica come quello attuale - ha precisato - è necessario rendere efficienti le strutture immateriali, con interventi che possono dare frutti nell'immediato, proseguendo nel contempo nella realizzazione delle strutture materiali, che però produrranno risultati solo nel medio-lungo termine. Forcieri ha auspicato l'estensione della sperimentazione nel campo della logistica marittima anche ai processi doganali tramite il coinvolgimento delle autorità competenti di Italia e Corea, ma ha evidenziato anche la necessità di un approccio più coordinato e di una razionalizzazione delle iniziative per rendere efficienti le strutture immateriali: «oggi - ha spiegato - si stanno facendo tante single-window».
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