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Mezzo miliardo di euro per fare di Foggia hub ferroviario di rilevanza regionale e nazionale
Minervini: sarà un nodo nevralgico in cui si concentrano reti diverse, all'interno del quale avremo gli scambi dei passeggeri, delle merci, della logistica
7 settembre 2012
Ieri a Foggia è stato presentato il progetto per trasformare lo scalo ferroviario cittadino in un hub di rilievo regionale e nazionale con investimenti per complessivi 500 milioni di euro nell'ambito del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) per la realizzazione della direttrice ferroviaria Napoli-Bari-Lecce-Taranto, inclusa la linea Potenza-Foggia, che è stato sottoscritto lo scorso 2 agosto dal ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, dal viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia, dai governatori Stefano Caldoro (Campania) e Vito De Filippo (Basilicata), dall'assessore alla Cultura, Mediterraneo e turismo della Regione Puglia, Silvia Godelli, e dagli amministratori delegati di Ferrovie dello Stato (FS), Mauro Moretti, e di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Michele Mario Elia.
Il Contratto Istituzionale di Sviluppo prevede un costo complessivo degli interventi, tutti al momento in progettazione, di 7,116 miliardi di euro, dei quali 3,532 miliardi già provvisti di copertura finanziaria.
«Quello di Foggia - ha sottolineato l'assessore regionale pugliese alle Infrastrutture strategiche, Guglielmo Minervini - è un primo tassello di un mosaico rispetto a cui rimarremo incalzanti con il governo, ma la giornata di oggi dimostra che siamo davvero pronti, con progettazioni in grado di andare velocemente in gara. Si parte da Foggia perché Foggia, nel sistema che si sta disegnando, è e sarà un nodo nevralgico, con una funzione di “hub” in cui si concentrano reti diverse, all'interno del quale avremo gli scambi dei passeggeri, delle merci, della logistica: tutte le diverse modalità di trasporto, leva su cui poggiare i processi di sviluppo del territorio».
L'articolazione complessiva degli investimenti sul nodo di Foggia è stata illustrata dal direttore territoriale Produzione di RFI, Roberto Pagone, che ha sottolineato come «per primi in Italia, avviamo gli investimenti di 500 milioni complessivi che riguardano il raddoppio del tratto Bovino-Cervaro-Foggia, che movimenta 250 milioni di euro, la bretella merci con risorse per 10 milioni di euro, l'elettrificazione della Potenza-Foggia per 200 milioni di euro e l'Apparato Centrale Computerizzato per 50 milioni di euro che gestirà in sicurezza tutto il futuro traffico passeggeri che si concentrerà su Foggia». Pagone ha specificato i tempi per la chiusura dei cantieri: il 2014 per l'entrata in esercizio della nuova Foggia-Bovino, il 2015 per la bretella merci, il 2016 per l'ACC e il 2017 per la nuova Foggia-Potenza.
Con riferimento più particolare alla bretella tra la Foggia-Bari e la Foggia-Caserta, il dirigente di RFI ha rimarcato come si integri «in un progetto tra più innovativi d'Italia dopo l'incidente di Viareggio: per il traffico merci e specie delle merci più pericolose, il sistema Puglia si configura tra i più moderni con le tre bretelle di Bari, di Taranto e di Foggia, che sosterranno l'incremento dei treni merci, obiettivo proprio dell'alta capacità, per cui - ha spiegato Pagone - stimiamo di arrivare dagli attuali 20 treni merci a settimana a 40-50, una movimentazione che sarebbe impossibile da fare nella stazione di Foggia».
L'assessore Minervini ha confermato che la bretella tra la Foggia-Bari e la Foggia-Caserta è destinata al solo transito delle merci ed ha evidenziato che, «pur considerando che i flussi non sono condizionabili dalla programmazione, le potenzialità legate a questa funzione del traffico merci sono straordinarie dato che il sistema economico Puglia guarda ai porti campani avendo oltre Atlantico i nostri mercati di riferimento. Qualche mese fa - ha aggiunto l'assessore - Divella lamentava il fatto non ci fossero più treni merci per Napoli e lo stesso handicap lo accusava la filiera del mobile imbottito, che hanno gli Stati Uniti come riferimento. È emersa l'offerta Lotras (azienda foggiana che opera nella logistica ferroviaria e che gestisce lo scalo merci di ASI Foggia Incoronata, ndr) e, adesso, si formano quattro treni alla settimana, sintomo di una vitalità estremamente interessante».
Minervini ha confermato anche l'importanza della direttrice adriatica, che non si contrappone a quella tirrenica: «il porto di Taranto come porto di riferimento dell'Italia nel Mediterraneo - ha rilevato l'assessore - è una scelta nazionale e sappiamo che la direttrice adriatica serve il Centro Europa, l'area dove si sviluppa il 20% del PIL mondiale. Ma le due direttrici non sono in contraddizione. Tant'è vero che lavoriamo affinché si eliminino, lungo la direttrice adriatica, la strozzatura nella tratta Termoli-Lesina, che nel 2012 è ancora a binario unico, e la strozzatura di Cattolica, dove c'è una galleria con un'altezza insufficiente rispetto ai nuovi container che viaggiano su rotaia. Nel CIS - ha precisato Minervini - c'è un primo “acconto” di 350 milioni per dieci chilometri della Termoli-Lesina, mancano ancora risorse per altri 30 chilometri».
Intanto Rete Ferroviaria Italiana ha reso noto che lo scorso 28 agosto è stato pubblicato il bando di gara per la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori per la riattivazione della bretella merci di Incoronata (Foggia). L'infrastruttura, che si estende per circa 1,6 chilometri, fu realizzata negli anni '40 per esigenze militari sviluppandosi ai margini della zona industriale e, successivamente, dismessa. Una volta riattivata, consentirà di instradare verso il Centro Italia il traffico merci proveniente dalla Sicilia, dal porto di Gioia Tauro, dall'area industriale e dal porto di Taranto senza passare per la stazione di Foggia. Con la riattivazione del raccordo ferroviario la stazione di Foggia risulterà decongestionata e le aree di sosta e smistamento, utilizzate oggi per il trasporto merci, saranno dismesse e potranno essere così valorizzate nell'ambito di un piano di riqualificazione urbana. L'investimento complessivo è pari a 10 milioni di euro. I lavori termineranno entro il 2015.
Con la bretella di Incoronata saliranno a tre i raccordi ferroviari dedicati al trasporto merci in Puglia. Rete Ferroviaria Italiana ha infatti attivato nel 2008 a Bari e nel 2010 a Taranto due nuovi raccordi merci contribuendo a qualificare la Puglia tra le regioni meglio attrezzate per la separazione del traffico ferroviario merci da quello passeggeri.
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