- Il “Protocollo d'intesa per la pianificazione degli interventi sulla sicurezza del lavoro nel porto di Ravenna” dovrebbe divenire legge dello Stato da applicare in tutti i porti italiani. Lo ha detto ieri il vice sindaco di Ravenna, Giannantonio Mingozzi, in occasione della sottoscrizione del rinnovo del Protocollo, la cui prima versione è stata sottoscritta il 1° febbraio 2008, che è avvenuta in Prefettura da parte dei rappresentanti delle amministrazioni portuali e locali, dei rappresentanti dei lavoratori e delle imprese e dei rappresentanti degli enti che si occupano di sicurezza del lavoro.
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- Mingozzi ha sottolineato come «sia ammirevole che in un momento di difficoltà dell'economia, e in particolare della movimentazione portuale, quale quello che stiamo vivendo, a Ravenna ci si ritrovi tutti insieme per compiere un ulteriore salto di qualità in difesa della sicurezza sul lavoro e di chi è impegnato nelle operazioni portuali e di manutenzione, riparazione e trasformazione delle navi».
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- «Della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - ha proseguito il vice sindaco - abbiamo fatto un punto di eccellenza e mi domando come sia possibile che questo avvenga nella più totale assenza di iniziative analoghe in tutti gli altri porti. È sconcertante - ha denunciato Mingozzi - come solo Ravenna si dimostri sensibile a redigere regolamenti e protocolli, mentre in tutti gli altri scali non si riscontra alcuna analoga volontà. Le istituzioni e i nostri parlamentari debbono reagire con iniziative adeguate alla gravità di questa situazione. A mio avviso occorre promuovere subito un incontro con il ministro del Lavoro e con i presidenti delle commissioni di Senato e Camera, affinché venga avviato un percorso che possa portare il nostro protocollo a divenire legge dello Stato da applicare in tutti gli scali. Mi farebbe piacere che il Cipe, ad esempio, prima di erogare contributi alla portualità, venisse informato di questa enorme disparità che esiste tra i vari scali nell'applicare norme aggiornate a tutela dei diritti dei lavoratori».
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