- Oggi alla Stazione Marittima di Genova si è aperta la seconda edizione di Italian Cruise Day, il forum sull'industria crocieristica italiana ideato da Risposte Turismo e organizzato quest'anno in collaborazione con Stazioni Marittime Spa.
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- Nel corso dell'evento è stato presentato “Italian Cruise Watch 2012”, il rapporto di ricerca sul settore delle crociere in Italia che per quanto riguarda le previsioni di chiusura dell'anno 2012 riguardanti il numero di crocieristi movimentati nei porti italiani (imbarchi, sbarchi e transiti), confrontate con i dati a consuntivo del 2011, evidenzia una sostanziale tenuta del comparto crocieristico con una riduzione contenuta pari a -4,2% per un totale di 11.026.692 passeggeri, dato significativo - è stato rilevato - considerando la crisi economica e l'effetto emotivo “post Concordia”.
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- Rispetto a tale valore lo studio ha analizzato nel dettaglio le previsioni di chiusura 2012 rispetto ai dati a consuntivo 2011 per i primi 17 porti crocieristici italiani. In questo contesto Civitavecchia si conferma al primo posto con circa 2,4 milioni di passeggeri movimentati (-6,6%) e 933 toccate navi (-6,9%). Seguono Venezia con 1,8 milioni di passeggeri (+0,8%) e 663 toccate navi (+1,4%) e Napoli, con 1,3 milioni di passeggeri (-7,5%) e 520 toccate navi (-1,3%).
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- Ai piedi del podio si collocano Livorno, con un milione di passeggeri movimentati (+1,7%) e 469 toccate navi (-5,6%), Savona, con 900mila passeggeri movimentati (-5,1%) e 209 toccate navi (-9,9%) e Genova, con circa 803mila passeggeri movimentati (+0,6%) e 201 toccate navi (-20,2%).
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- Passando invece al 2013, i dati dell'Italian Cruise Watch si sono focalizzati su sette porti italiani che da soli, nel 2011, hanno rappresentato il 70% della movimentazione passeggeri (Civitavecchia, Venezia, Napoli, Genova, Livorno, Messina e Ravenna), evidenziando una previsione di crescita sia nel totale dei passeggeri movimentati (+4,5%), sia nelle toccate navi (+0,6%) rispetto alle stime per il 2012 sui medesimi scali.
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- Lo studio ha inoltre analizzato altri aspetti legati all'economia del comparto crocieristico. Per ciò che riguarda le infrastrutture, l'Italian Cruise Wacth mostra un incremento dei terminal crocieristici in Italia, passati da 19 unità del 2000 a 39 del 2012, con una previsione di ulteriore crescita per il 2013 di quattro unità per complessivi 43 terminal.
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- In merito infine alle prime indicazioni emerse dal rapporto di ricerca di Risposte Turismo sulle stime (2012) e sulle previsioni (2013) relative all'andamento del fatturato degli agenti di viaggio sul prodotto crociere, i dati prospettano un positivo andamento: infatti, il 71% degli intervistati stima una stabilità o incremento del proprio giro di affari nel 2012, percentuale che sale nelle previsioni 2013 di dieci punti percentuali, attestandosi all'81% del panel.
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- Lo stesso rapporto ha inoltre analizzato per il 2012 - sempre secondo gli agenti di viaggio intervistati - i principali fattori di scelta della clientela riferiti al “prodotto crociera”. Rispetto al 2011 al primo posto della classifica si colloca la “soddisfazione per crociere già effettuate in passato” con una crescita del 10% (75%), al secondo posto gli “sconti, promozioni e costo crociera” con un +6,3% (61%), al terzo posto il “confronto vincente rispetto ad altre tipologie di vacanza”, con una crescita di oltre 6 punti percentuali (42%) e, infine, la “notorietà del brand” (campagne di comunicazione) con oltre un +8% (31%).
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- Nel corso dell'incontro Michael Thamm, membro del comitato esecutivo dell'European Cruise Council (ECC) e amministratore delegato di Costa Crociere, ha evidenziato alcuni primati dell'Italia in ambito crocieristico in termini sia economici che di mercato. «L'Italia - ha detto Thamm - è il centro di gravità del sistema crocieristico europeo. Per ciò che riguarda l'Europa il potenziale di crescita è enorme, tanto da poter raggiungere il mercato nordamericano in termini di passeggeri generati». «Tornando all'Italia - ha aggiunto - ritengo che ci possano essere importanti margini di crescita dal momento che un passeggero su tre in Europa ha viaggiato partendo da un porto italiano e che tra i dieci maggiori porti nel Mediterraneo ben cinque sono italiani (per somma di imbarchi, sbarchi e transiti). Crediamo che tali potenzialità di crescita debbano passare attraverso uno sforzo comune dell'industria crocieristica e delle istituzioni nazionali e locali per il miglioramento delle infrastrutture in modo da rendere i porti italiani una ulteriore “porta di ingresso” al patrimonio di arte e cultura del Paese, così apprezzato in tutto il mondo, che è unico e che deve essere sempre più valorizzato». Thamm ha infine ricordato che il settore delle crociere oggi rappresenta in Italia più di centomila posti di lavoro e ha sottolineato l'impegno dell'industria crocieristica nel mantenere e sviluppare questo importante patrimonio di risorse.
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