- In Italia sono presenti ancora molti ostacoli per lo sviluppo del cargo ferroviario. Lo sottolinea FerCargo, l'associazione delle imprese ferroviarie private che operano nel settore del trasporto merci, che si è riunita ieri a Genova nell'assemblea presieduta da Giacomo Di Patrizi.
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- L'associazione spiega che dall'incontro sono emersi opposti stati d'animo: da una parte soddisfazione per i risultati che le imprese stanno raggiungendo ed il loro sviluppo, dall'altro le preoccupazioni per l'ennesima iniziativa unilaterale del gestore dell'infrastruttura Rete Ferroviaria Italiana (RFI) «che mette a rischio la possibilità di esercitare liberamente il servizio sulla rete».
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- FerCargo spiega che nel primo semestre di quest'anno, nonostante la grave crisi ed i numerosi ostacoli che giornalmente vengono posti all'esercizio dell'attività, le imprese facenti capo all'associazione, che rappresentano ormai circa il 30% del traffico in Italia, hanno complessivamente registrato un incremento di circa il 6% di volumi di traffico, raggiungendo inoltre un totale di 1.500 addetti. «Purtroppo alla soddisfazione per questi risultati raggiunti - aggiunge l'associazione - si associa la grande preoccupazione derivante da alcune decisioni ed iniziative unilaterali messe in campo, ancora una volta, dal gestore dell'infrastruttura, che rallentano e rischiano in alcuni casi di bloccare lo sviluppo di un comparto che rappresenta oggi la quota modale più bassa di Europa, tra il 6-7%».
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- «In particolare - precisa FerCargo - insieme ad altre modifiche presenti nella bozza del Prospetto Informativo della Rete (PIR), che annualmente aggiorna le regole e modalità di accesso degli operatori all'infrastruttura, le imprese FerCargo contestano l'interruzione dei servizi di manovra in tutti i terminal pubblici a partire dal dicembre 2013. La proposta, le cui modalità erano state inizialmente discusse con le imprese - sottolinea l'associazione - non ha accolto nessuna osservazione inviata da parte degli operatori interessati, da sempre presenti e disponibili alle trattative svolte nella passata primavera».
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- FerCargo ritiene il provvedimento così proposto, «estremamente rischioso e dannoso per il traffico ferroviario merci esistente, in quanto - specifica l'associazione - l'impossibilità per le imprese di riuscire ad organizzarsi autonomamente e far fronte al disimpegno da tale attività del gestore dell'infrastruttura, ne metterebbe a rischio l'attività e la stessa sopravvivenza».
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- FerCargo conclude precisando che, a tal proposito, esprime un grande apprezzamento per l'intervento del ministero dei Trasporti, che ha convocato in questa settimana, tramite il sottosegretario Improta, un tavolo specifico per gestire la vicenda con tutti gli operatori interessati.
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