- Oggi a Livorno, nella Sala Canaviglia della Fortezza Vecchia, si è tenuto un workshop sul tema “Il porto delle crociere” organizzato dall'Autorità Portuale di Livorno e da Porto di Livorno 2000 per fare il punto sulle prospettive dell'attività crocieristica nella città labronica e nel suo scalo portuale.
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- Nel corso dell'incontro i rappresentanti delle istituzioni hanno concordato sul fatto che la strada per promuovere lo sviluppo del settore delle crociere è stata già tracciata dal Piano Regolatore Portuale. «A Livorno - ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi - diversi imprenditori sono interessati al settore trainante delle crociere. Non possiamo tirarci indietro: dobbiamo dire loro che lo scalo livornese ha un crono programma certo e ben definito, che i tempi non sono una variabile indipendente, e che i problemi infrastrutturali dello scalo verranno risolti tempestivamente». «Per me - ha proseguito - il 46 e il 47 sono solo due numeri, ma se riuscissimo ad assegnare queste banchine alle crociere in tempi non troppo lunghi, potremmo anche chiedere agli armatori di investire sul nostro territorio. La Regione Toscana si assume le proprie responsabilità perché questo percorso vada a buon fine».
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- «In Toscana - ha rimarcato Rossi - siamo noti per la nostra propensione alla polemica. Ed è una cosa che non ci fa bene. Agli investitori esteri dobbiamo tornare a dare una immagine di coesione. Dobbiamo fare le intese».
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- Da parte sua il presidente dell'Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, ha evidenziato come il problema sia prima di tutto decisionale, cioè politico: «dobbiamo metterci d'accordo - ha spiegato - sederci ad un tavolo e chiederci: vogliamo sviluppare le crociere o no? Se tutti insieme decidiamo che così deve essere, allora dobbiamo affidarci alle linee guida del Piano Regolatore Portuale, che è stato preparato al termine di un lungo giro consultazioni con gli stakeholder della portualità locale e che ha già chiarito quale sarà il nuovo polo crocieristico».
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- «Il 46 e 47 dell'Alto Fondale - ha confermato Gallanti - andranno alle crociere, questo è stato già deciso, così come è stato deciso che le attività della Cilp (oggi concessionaria dell'Alto Fondale), verranno delocalizzate sul lato nord del Molo Italia non appena ne avremo dragato i fondali: se dal ministero arriveranno le autorizzazioni in tempi ragionevoli, potremo essere pronti per la prossima stagione crocieristica (giugno 2013)». Ma se così non dovesse essere, se cioè dovessero esserci ritardi burocratici - ha precisato - «dobbiamo comunque trovare la quadra tutti insieme, istituzioni e operatori portuali, per trovare soluzioni alternative».
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- Anche il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, ha sottolineato la necessità di agire: «non possiamo più - ha rilevato - farci trovare in “surplace”. Per il 2013 dobbiamo consegnare alla città e agli armatori delle scelte chiare e ben definite. Non può esistere uno sviluppo se non gli diamo le gambe da un punto di vista infrastrutturale». «Se tutti concordiamo sulla validità del PRP - ha aggiunto - allora le questioni sulla compatibilità delle attività commerciali e crocieristiche non possono più essere rimandate. Mettiamoci ad un tavolo e decidiamo».
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- E alla necessità di decisioni rapide e certe si è appellato, in apertura di convegno, anche il presidente della Porto di Livorno 2000, Roberto Piccini: «Il turismo - ha osservato il numero uno della società che gestisce le crociere per contro della Port Authority - è un volano di crescita dell'economia locale e regionale: le crociere a Livorno hanno una ricaduta di 40 milioni di euro: tanti sono i soldi spesi, tra acquisti sul territorio ed escursioni, dal milione di passeggeri che oggi si ferma o transita da Livorno». «Noi - ha proseguito - stiamo facendo la nostra parte per implementare i flussi di investimenti diretti verso le città d'arte della Toscana, lo stiamo facendo pur operando da diverso tempo in condizioni di evidente promiscuità con i traffici commerciali. Sia bene inteso: non c'è alcuna conflittualità tra le due anime del porto ma, oltre al PRP, di cui condividiamo ampiamente l'impostazione - ha concluso Piccini - occorre tracciare un percorso per step graduali che porti Livorno ad avere un terminal all'altezza per l'accoglienza dei crocieristi e banchine per le navi da oltre 300 metri».
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