- La Commissione Europea ha autorizzato oggi l'erogazione di un aiuto pubblico italiano di 100 milioni di euro al porto di Augusta nell'ambito di un progetto di investimento di 145,33 milioni di euro nelle infrastrutture del porto siciliano. Bruxelles ha spiegato che l'aiuto è stato ritenuto compatibile con le norme dell'UE in materia di aiuti di Stato «in quanto - ha spiegato la Commissione Europea - persegue un obiettivo di comune interesse, ossia l'adattamento delle infrastrutture esistenti al trasporto intermodale. Inoltre, il progetto non sarebbe realizzabile in mancanza di un finanziamento pubblico e l'aiuto è limitato a quanto strettamente necessario per il conseguimento di tale obiettivo. Infine, le potenziali distorsioni della concorrenza sono relativamente limitate».
- La Commissione UE ha precisato che, «per quanto riguarda il progetto di investimento nelle infrastrutture del porto di Augusta, l'Italia ha condotto un'approfondita analisi del rapporto tra costi e benefici economici e finanziari dalla quale risulta che gli introiti per l'Autorità Portuale generati dall'utilizzo dell'infrastruttura non sarebbero sufficienti a coprire i costi degli investimenti. Il tasso di gap finanziario per il progetto è stato stimato a 68,87%. Il finanziamento pubblico di 100 milioni di euro è pertanto indispensabile per realizzare il progetto ed è limitato a quanto necessario per sopperire al deficit di finanziamento».
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- Inoltre Bruxelles ha sottolineato che «la capacità supplementare di traffico di merci e di container che sarà generata dal progetto nel porto di Augusta dal 2015, anno in cui è previsto il completamento del progetto, non è tale da provocare significative distorsioni della concorrenza e sugli scambi tra Stati membri».
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- La Commissione Europea ha invece ordinato la restituzione di aiuti di Stato per 360 milioni di euro che, secondo Bruxelles, sono stati illegalmente concessi tra il 2002 e il 2010 da SEA Spa, il gruppo pubblico che gestisce il sistema aeroportuale milanese, alla sua filiale SEA Handling, che fornisce attività di handling alle compagnie aeree negli aeroporti di Milano Malpensa e Milano Linate. La Commissione ha specificato che la propria indagine «ha rivelato che gli apporti di capitale effettuati dagli azionisti pubblici di SEA Handling hanno procurato un indebito vantaggio economico a SEA Handling rispetto ai concorrenti che operano senza sovvenzioni da parte dello Stato».
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- La Commissione ha reso noto che nel corso dell'indagine «è emerso che, a causa di una situazione finanziaria estremamente difficile, SEA Handling non sarebbe stata in grado di ottenere tali finanziamenti sul mercato nel periodo 2002-2010. Nessun investitore operante in condizioni di mercato avrebbe accettato di concedere tale capitale all'impresa».
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- «SEA Handling - ha concluso la Commissione - deve quindi restituire l'importo che le ha procurato tale indebito vantaggio con gli interessi».
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