- L'organizzazione sindacale CISL ha manifestato preoccupazione per il possibile impatto negativo sulla competitività del porto di Gioia Tauro della proroga del termine che consente alle Autorità Portuale di variare le tasse di ancoraggio e portuali fino al loro raddoppio o azzeramento stabilita con il decreto interministeriale dello scorso 24 dicembre.
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- «Nel mentre si incominciano a raccogliere i frutti delle azioni positive sviluppate a livello territoriale, sia da parte dell'Autorità Portuale che dal governo regionale e non per ultimo dai lavoratori e dalle parti sociali coinvolte - hanno rilevato il segretario generale di CISL Calabria, Paolo Tramonti, e il segretario generale di Fit CISL Calabria, Annibale Fiorenza - da parte del governo centrale si registrano inaccettabili provvedimenti di natura fiscale come l'inatteso aumento delle tasse di ancoraggio, pari a circa il 20% per il 2012 più un ulteriore 10% per il 2013 e il 10% per il 2014. Una bomba fiscale - hanno sottolineato - che rischia di far naufragare ogni aspettativa di ripresa e di crescita del porto e dell'area portuale di Gioia Tauro. Un decreto interministeriale che inasprisce i costi di trasporto e vanifica l'impegno profuso dai lavoratori nonché le annunciate prospettive di ripresa contenute nel piano di ristrutturazione, presentato dalla società terminalista, ancora in corso di approvazione da parte del ministero competente».
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- «È con queste azioni che, nettamente in controtendenza alle attese politiche nazionali necessarie per sostenere la competitività del sistema portuale italiano - hanno proseguito Tramonti e Fiorenza - si penalizza il Paese e si accentua la crisi strutturale e produttiva del porto di Gioia Tauro e quindi dell'economia calabrese».
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- «Altro che toni trionfalistici per il lieve aumento del traffico containerizzato», hanno aggiunto i due sindacalisti riferendosi all'incremento registrato lo scorso anno dal porto di Gioia Tauro, peraltro attestatosi al ragguardevole tasso di crescita del +18,5% ( del 9 gennaio 2013). «Un dato - hanno precisato Tramonti e Fiorenza -che, anche noi della CISL salutiamo favorevolmente, ma con grande senso di responsabilità e di essenziale pragmatismo. Un dato che, vogliamo evidenziare, se pur in aumento, non ha ridotto le ore di cassa integrazione straordinaria e quindi non ha generato alcun trend di crescita in termini di lavoro e di occupazione».
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- «A fronte di tutto ciò ed in considerazione che l'aumento delle tasse di ancoraggio sopra richiamate è già attivo dallo scorso lunedì 7 gennaio - hanno denunciato i rappresentanti della CISL - siamo fortemente preoccupati e chiediamo un immediato intervento correttivo, del decreto interministeriale confezionato, alla vigilia di Natale 2012, dai ministri Passera e Grilli. In costanza di questi aumenti, determinati dal suddetto decreto interministeriale del 24 dicembre 2012 e scaglionati dal 2012 al 2014, le tasse di ancoraggio lieviteranno di circa il 30%. Un aumento molto oneroso che, se non corretto, dirotterà le linee di navigazione verso i porti del Nord Africa dove questi balzelli sono pari a zero e il costo del lavoro unitamente ai costi di produzione più in generale sono molto più bassi. Ciò, se non adeguatamente contrastato, produrrà un immediato trend negativo che andrà a vanificare le poche ma importanti azioni positive che, a livello regionale e territoriale, sono state messe in campo negli ultimi due anni».
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- «La Calabria ed i calabresi - hanno concluso Tramonti e Fiorenza - non possono continuare a subire politiche nazionali che, di fatto , marginalizzano ed imbrigliano le potenzialità territoriali, infrastrutturali e produttive esistenti, generando desertificazione, isolamento e povertà. La CISL e la Fit Calabria sono pronte a generare sinergie atte a sostenere la competitività del porto di Gioia Tauro e tutte quelle opportunità funzionali al rilancio concreto delle attività portuali e delle attività produttive sul territorio calabrese. In tale ottica riteniamo promuovere e condividere, con le altre organizzazioni sindacali e con i soggetti interessati alla crescita ed allo sviluppo delle attività portuali e retro portuali nonché a promuovere un futuro inclusivo del nostro territorio nel “Sistema Paese” e nel “Sistema Euro Mediterraneo”».
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