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Le Regioni Campania, Liguria, Marche, Toscana e Sicilia sollecitano l'UE a rivedere la strategia per la cantieristica navale
Lettera dei presidenti degli enti regionali al ministro dello Sviluppo economico Zanonato
20 maggio 2013
Le istituzioni di Campania, Liguria, Marche, Toscana e Sicilia, le regioni italiane in cui sono insediati la quasi totalità dei cantieri navali nazionali del gruppo Fincantieri (manca lo stabilimento veneto di Marghera), hanno inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, in vista della prossima riunione del Consiglio dei ministri europei sulla Competitività del 29 e 30 maggio prossimi, in cui si esorta l'Unione Europea a rivedere la propria strategia per la cantieristica navale.
Nella missiva i presidenti delle Regioni Campania, Liguria, Marche, Toscana e Sicilia auspicano che «gli Stati Membri e in particolare l'Italia invitino la Commissione Europea a rivedere la strategia per la cantieristica navale alla luce delle evoluzioni del mercato e dell'industria e, contestualmente, di allargarla agli altri ambiti marittimi».
«La cantieristica - ha rilevato la presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani - è un settore particolarmente importante per la nostra realtà e quindi l'attenzione della Regione Friuli Venezia Giulia è sempre alta, per la presenza sul suo territorio sia della sede centrale della Fincantieri sia dell'importante cantiere navale di Monfalcone, cui si aggiunge una significativa presenza di imprese medie e piccole operanti nelle costruzioni navali. La revisione della strategia comunitaria per la cantieristica navale alla luce delle evoluzioni del mercato e dell'industria delineata nella strategia “LeaderSHIP 2020” - ha ricordato - tiene conto esplicitamente anche delle particolari esigenze delle piccole e medie imprese del settore». Il rapporto Leadership 2020 è stato presentato a Bruxelles lo scorso 20 febbraio ( del 20 febbraio 2013).
Nella lettera al ministro Zanonato i presidenti delle Regioni rilevano che «in Italia esiste una positiva intesa tra tutti gli attori nazionali, regionali, industriali e scientifici che sta permettendo la creazione del Cluster Nazionale delle tecnologie del Mare».
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