- Nella prima metà di quest'anno, dopo sei semestri conclusi con un utile, il gruppo armatoriale e logistico Orient Overseas (International) Ltd. di Hong Kong è incorso in una perdita netta di -15,1 milioni di dollari rispetto ad un utile netto di 117,2 milioni di dollari nei primi sei mesi del 2012. OOIL ha registrato anche una flessione (-3,1%) dei ricavi, che sono ammontati a 3,02 miliardi di dollari rispetto a 3,12 miliardi di dollari nella prima metà del 2012, ed una diminuzione (-97,7%) dell'utile operativo, che è sceso a 3,3 milioni di dollari.
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- Nel primo semestre del 2013 la flotta di portacontainer operata dalla filiale Orient Overseas Container Line (OOCL) ha trasportato volumi di carico pari a 2,55 milioni di container teu, con una contrazione dell'1,5% sulla prima metà dello scorso anno, e tale attività ha generato ricavi per 2,77 miliardi di dollari (-3,7%) ( del 19 luglio 2013)
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- «Nel corso della prima metà del 2013 - ha rilevato il chairman di OOIL, C C Tung - è proseguita la fase di incertezza dell'economia mondiale e il settore del trasporto containerizzato ha affrontato sfide determinate da una debole crescita dei volumi di carico, da un eccesso di capacità offerta e da elevati costi del bunker. Nella prima metà del 2013 la crescita del mercato in tutti i principali segmenti di traffico è stata solamente del 2,2% circa. Se i mercati attendono una domanda più elevata nella seconda metà dell'anno - ha rilevato Tung - il settore sta tuttora aspettando una crescita del 10% dell'immissione nell'intero anno di nuove costruzioni in termini di teu (o 270 nuove navi). Questi fattori sono culminati in un primo semestre deludente per il gruppo».
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- Circa le prospettive per i prossimi mesi Tung ha manifestato cautela: «sembra - ha spiegato - che ci siano i primi segnali che le condizioni economiche complessive stiano per migliorare. Tuttavia - ha sottolineato - dobbiamo essere consapevoli che il rallentamento dell'economia cinese, la ristrutturazione dell'economia in atto in Europa e le incertezze circa la sostenibilità e la forza della ripresa negli Stati Uniti e in Giappone continuano a porre sfide all'economia globale. Nell'ambito di questo scenario il settore deve ancora far fronte ad una crescita del 21% dalla capacità da oggi al 2015. Quindi ci aspettiamo che i margini continueranno ad essere risicati e volatili e che la situazione non migliorerà sostanzialmente fino a che il rapporto tra domanda e offerta non raggiungerà un migliore equilibrio».
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