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Nel terzo trimestre la società armatoriale italiana Premuda ha accusato una perdita netta di -5,6 milioni di euro
I ricavi base time charther sono diminuiti del 12%
7 novembre 2013
La società armatoriale italiana Premuda ha archiviato il terzo trimestre di quest'anno con una perdita netta di -5,6 milioni di euro rispetto ad una perdita netta di -1,2 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2012. attestandosi a 15,4 milioni di euro e il risultato operativo è stato di segno negativo per -2,0 milioni di euro rispetto ad un utile operativo di 1,3 milioni di euro nel terzo trimestre dello scorso anno.
Nei primi nove mesi del 2013 la compagnia ha totalizzato una perdita netta di -17,7 milioni di euro su ricavi per 47,3 milioni di euro rispetto ad una perdita netta di -7,8 milioni di euro su ricavi per 69,1 milioni di euro nel periodo gennaio-settembre dello scorso anno. Il risultato operativo è stato di segno negativo per -6,2 milioni di euro rispetto ad un passivo operativo di -523mila euro nei primi nove mesi del 2012.
«I negativi risultati economici del terzo trimestre e dei primi nove mesi dell'esercizio - ha spiegato Premuda - sono stati influenzati da diversi fattori, tra cui segnaliamo: un mercato dei noli ancora fortemente depresso, sia nel comparto dei carichi secchi che in quello dei carichi liquidi, solo in parte limitato dalle residue coperture commerciali definite in passato ed ancora disponibili e dalla ripresa registrata a partire dal mese di agosto nel comparto dei carichi secchi; l'indebolimento del dollaro, sia nei valori medi che nei valori puntuali di fine periodo, rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio, con un impatto di circa un milione di euro sul risultato dei primi nove mesi dell'esercizio; la mancanza di ricavi da parte della FPSO Four Rainbow, rimasta in disarmo per i primi nove mesi dell'anno in attesa di un nuovo progetto di impiego; il maggior peso delle partite finanziarie, gravate dagli elevati spread applicati alle operazioni più recenti e dall'assorbimento a conto economico (già recepito nella semestrale per un importo di circa 1,6 milioni di euro) del residuo ammontare dei costi iniziali dei finanziamenti a medio/lungo termine, in passato ripartiti sulla durata dei singoli finanziamenti secondo il metodo del costo ammortizzato ed ora interamente spesati nel corrente esercizio a seguito dell'avvio del processo di rischedulazione dell'indebitamento già riportato nella relazione intermedia di gestione al 30 giugno 2013».
Premuda ha ricordato che, come già riferito in tale relazione semestrale, «in relazione all'inatteso mancato rinnovo di una linea di credito a 18 mesi meno un giorno per un importo di 15-20 milioni di euro, sono stati sospesi i rimborsi delle rate capitale dei mutui a partire dalla scadenza del 30 giugno 2013 e sono state avviate negoziazioni con le banche per uno riscadenziamento dei debiti finanziari nell'ambito di un accordo ex. art. 67 Legge Fallimentare. Le trattative, svolte con l'assistenza dell'advisor Lazard - ha precisato la compagnia - appaiono favorevolmente orientate e si è fiduciosi di poter raggiungere, in un tempo ragionevole, un accordo accettabile per tutte le parti interessate».
Per quanto concerne la chiusura dell'intero esercizio 2013, Premuda ha spiegato che «i risultati fino ad oggi conseguiti fanno ragionevolmente prevedere che, salvo il verificarsi di significativi imprevisti e prescindendo da ulteriori necessità di “impairment” degli assets patrimoniali, il risultato del 2013 dovrebbe presentare una perdita in linea con l'andamento negativo dei primi nove mesi dell'anno».
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