- Dopo aver riassunto la guida della compagnia di navigazione Finnlines, di cui è stato nominato nuovamente presidente e amministratore delegato ( del 5 novembre 2013), Emanuele Grimaldi, che è amministratore delegato della capogruppo Grimaldi e che lo scorso 9 ottobre è stato nominato anche presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), ha inviato una lettera agli azionisti di Finnlines per illustrare quale saranno le strategie per riportare la compagnia finlandese a registrare utili significativi.
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- Ricordando di aver assunto già il doppio ruolo di presidente e CEO della compagnia dall'inizio del 2009 al giugno dello stesso anno per far fronte agli effetti di una delle peggiori crisi finanziarie mondiali dagli anni Trenta che ha colpito duramente anche il settore marittimo e che ha portato Finnlines a registrare perdite pari a 11 milioni di euro al mese, nella missiva Emanuele Grimaldi sottolinea che nel 2009 la compagnia è stata portata in poco tempo a registrare risultati in pareggio ed EBITDA ampiamente positivi. «Purtroppo - prosegue - nel corso degli ultimi quattro anni e mezzo, nonostante gli sforzi del management e alcune iniezioni di capitale e di liquidità da parte del Gruppo Grimaldi e di altri soci, le mie speranze di un graduale ritorno ad un utile significativo non si sono concretizzate e la società sta ancora fluttuando in un'area di profitti prossimi allo zero». «Questa tendenza - evidenzia - deve cambiare. Ecco perché, a seguito della decisione di Bakosch (che ha lasciato a Grimaldi le cariche di presidente e CEO della compagnia, ndr), sto riassumendo il controllo diretto e completo della gestione nell'interesse degli azionisti della società e degli altri azionisti».
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- Grimaldi spiega che la sua azione si concentrerà sul trasmettere un nuovo spirito imprenditoriale ai dirigenti e lavoratori di Finnlines, che può presupporre tra l'altro un orario lavorativo prolungato e un atteggiamento maggiormente rivolto alla creazione di profitto e di valore a beneficio della società. Inoltre - secondo Emanuele Grimaldi - è necessaria anche una mentalità più internazionale che consenta di combinare le eccellenti potenzialità di Finnlines con le economie e le risorse della rete del gruppo Grimaldi.
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- Grimaldi rileva che, dal punto di vista strettamente finanziario Finnlines presenta un rapporto debt/asset-earnings che non è né in linea con le rigorose politiche del gruppo Grimaldi né con i prudenti standard delle migliori società familiari. «Nonostante la crisi - specifica - la nostra quota di capitale proprio è migliorata nel corso degli ultimi quattro anni e si è portata da poco sopra il 25% fino al 33,4%. Nonostante ciò sono impegnato a ridurre ulteriormente sia il rapporto di indebitamento che l'esposizione finanziaria complessiva di Finnlines». Tale obiettivo - precisa Grimaldi - sarà raggiunto il puntuale rimborso delle rate dei prestiti, con la vendita di beni non produttivi e, se necessario, attraverso aumenti di capitale. Emanuele Grimaldi prosegue affermando che è sua intenzione fare ancora di più per contenere le spese e aumentare la produttività, in particolare nel settore portuale.
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