- Secondo Confcommercio, l'Italia ha bisogno di un nuovo sistema portuale. Lo ha dichiarato alla newsletter “Lab Italia” il responsabile settore Infrastrutture trasporti logistica e mobilita' di Confcommercio-Imprese per l'Italia, Tullio Nunzi, spiegando che «un primo passo per promuovere un nuovo sistema portuale nazionale, che soddisfi le esigenze della domanda e sostenga le prospettive di sviluppo del Paese, dovrebbe essere la conclusione dell'iter di riforma della legge sugli assetti portuali, ferma da oltre dieci anni».
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- «Sarebbe necessario, per un più equilibrato ed efficiente sistema dei trasporti nazionale, al di là degli slogan - ha aggiunto Nunzi - sviluppare le cosiddette autostrade del mare, ovvero i servizi di trasporto combinato strada-mare. Proprio per questo motivo - ha annunciato - Confcommercio, all'inizio del prossimo anno, intende promuovere un'iniziativa pubblica di confronto e proposta, per riunire intorno a un tavolo tutti gli stakeholder del comparto e definire una road map operativa di misure da adottare».
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- «I porti per loro natura - ha rilevato il rappresentante di Confcommercio - sono le “porte di accesso” al sistema logistico nazionale. Occorrerebbe, dunque, puntare prioritariamente l'attenzione alle interconnessioni con le reti terrestri, stradali e ferroviarie, favorendo la più rapida e fluida integrazione tra le diverse modalità. Molto spesso le manovre ferroviarie all'interno dei porti sono più complesse e costose degli stessi servizi di trasporto alla destinazione finale delle merci e i tempi di attesa degli autotrasportatori ai varchi portuali penalizzano oltre misura il trasporto combinato rispetto al “tutto-strada”».
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- «Naturalmente - ha chiarito Tullio Nunzi - prima di ogni cosa, il nostro Paese dovrebbe sviluppare una chiara strategia nazionale nel settore, che individui le priorità su cui intervenire, all'interno di una strategia condivisa, che accresca l'efficacia e l'efficienza complessiva del sistema. Per la definizione e l'attuazione è essenziale poter contare su un forte sostegno da parte dell'amministrazione centrale, a cominciare da quello fornito dalla strategica Direzione Generale per i Porti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che, invece, secondo alcune notizie recentemente apprese, rischierebbe di essere sacrificata sull'altare della spending review».
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- Nunzi ha ricordato che nella recente audizione presso la commissione Lavori pubblici del Senato Confcommercio ha auspicato il rapido completamento del processo di riforma della legge portuale. A giudizio della Confederazione, infatti, i porti italiani sono essenziali asset strategici per il recupero di competitività del Paese e lo sviluppo economico e il cosiddetto “cluster marittimo” ha un significativo ruolo all'interno dell'economia nazionale. «Cifre alla mano - ha specificato Nunzi - 2,6% in termini di contributo al Pil, pari a circa 40 miliardi di euro l'anno, e oltre 210mila occupati diretti complessivamente impiegati. Ma inefficienze lungo la catena logistica, lentezze burocratiche e procedurali, non soltanto lasciano sulla carta il ruolo per l'Italia di piattaforma logistica europea, ma rendono pesantemente dipendente il bel Paese dai servizi logistici forniti dagli altri partners europei: in sintesi - ha concluso Nunzi - è l'Europa che appare come piattaforma logistica italiana».
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