- Il The International Propeller Club Port of Genoa ha organizzato per martedì prossimo alle ore 19.30 un incontro conviviale presso il ristorante Nabù alla Fiera di Genova sul tema “Il mercato dei grandi yacht in Italia, una realtà in evoluzione tra cantieristica, servizi e management di bordo”. Relatori della serata saranno Giovanni Gasparini, presidente della Sezione Yacht
- di Federagenti, e Dario Savino, presidente di Italianyachtmasters. Inoltre Lorenzo Pollicardo, consulente di Federagenti Yachting, esperto di Nautica e curatore di Expo'Venice, terrà una breve relazione sullo stato del mercato dei grandi yacht.
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- Il Propeller Club di Genova ha ricordato che dei quasi 5.000 yacht che vanno a comporre la flotta dei grandi yacht nel mondo sono oltre 1.400 quelli costruiti in Italia. Significativo anche il dato che indica nel 55% della flotta mondiale la percentuale degli yacht che eleggono un porto del Mediterraneo come proprio home port. La Sezione Yacht di Federagenti ha recentemente condotto uno studio che, partendo da un'analisi dei dati elaborati dai principali osservatori dell'industria internazionale dei grandi yacht e dell'attività del charter internazionale, si è posta l'obiettivo di valutare nel contesto nazionale, lungo le coste italiane, la consistenza e l'entità economica di indotto dello yachting operativo (yacht oltre i 30 metri). La raccolta sistematica dei dati forniti dalle agenzie operanti lungo le coste del Paese ha permesso di fornire un quadro completo del traffico dello yachting in Italia. Sono stati stimati con un numero complessivo di approdi (“calls”) pari a 6.360, ed una permanenza media di tali yacht nei porti di poco inferiore ai tre giorni. Il 58% di tali yacht sono di tipo “commerciale”, cioè adibiti a charter. Per quanto riguarda le bandiere che tali yacht espongono a poppa, per il 57% si tratta di bandiere non comunitarie, per il 38% europee e solo per il 5% italiane. Solo il 5% degli equipaggi che operano a bordo di tali yacht è di nazionalità italiana, a fronte di un 47% extra UE e di un 48% europei. Vale anche la pena riscontrare - ha rilevato il Propeller Club - come la nazionalità degli ospiti a bordo sia solo per il 2% italiana.
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