- L'Autorità Portuale di Trieste ha comunicato di non aver sottoscritto oggi a Roma, a margine del summit di Villa Madama tra i ministri dell'Industria dell'Unione Europea, l'accordo di programma per la disciplina degli interventi relativi alla riqualificazione delle attività industriali e portuali e del recupero ambientale nell'area di crisi industriale complessa di Trieste, relativamente al sito industriale della Ferriera di Servola, che è stato approvato ieri dalla giunta regionale del Friuli Venezia Giulia.
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- Specificando di aver «sospeso» la firma dell'accordo, di cui l'ente dovrebbe essere parte contraente, l'Autorità Portuale ha spiegato di non averlo siglato «perché il testo emendato dell'accordo avrebbe portato a una diminuzione di entrate al bilancio dell'ente non quantificabile (l'attuale canone annuale è pari a 1,6 milioni euro) ed un accollo straordinario di oneri ambientali (circa 10 milioni di euro) non di competenza dell'Autorità Portuale di Trieste».
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- «Spiace - ha rilevato l'Autorità Portuale - che coloro i quali hanno redatto il testo finale dell'accordo in oggetto non abbiano tenuto conto delle osservazioni trasmesse dall'Autorità Portuale». L'ente ha reso noto che «per tali argomentazioni e per l'importanza della tematica si è ritenuto di convocare un Comitato Portuale urgente sulla questione lunedì 3 febbraio alle ore 10.30».
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- L'accordo è stato siglato dal ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, dal ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, dal ministro per la Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, dal sottosegretario del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Rocco Girlanda, dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, dalla Provincia di Trieste, dal Comune di Trieste e da Invitalia. L'intesa prevede l'attuazione di un progetto di messa in sicurezza, riconversione e riqualificazione dell'area di crisi industriale complessa di Trieste, su circa 350 mila quadrati (con l'esclusione delle zone interessate dalla prevista piattaforma logistica), grazie ad un intervento finanziario pubblico di 42,5 milioni di euro, di cui 26,1 milioni a carico della Regione Friuli Venezia Giulia e 15,4 milioni che il governo si impegna a inserire nella programmazione del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 in corso di definizione.
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- L'intesa prevede inoltre interventi di riconversione e riqualificazione produttiva dell'area industriale di Trieste per la quale è previsto lo stanziamento di circa 15 milioni di euro per agevolazione degli investimenti produttivi. Sono programmati quattro milioni di credito d'imposta per gli investimenti relativi ai progetti integrati di bonifica e reindustrializzazione, come previsto dal decreto “Destinazione Italia”. Potranno essere inoltre attivati dai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico interventi per la riqualificazione e formazione dei lavoratori, anche mediante il coinvolgimento delle agenzie per il lavoro.
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- Il governo, sottolineando che si tratta della prima applicazione della norma contenuta nel decreto “Destinazione Italia” che, ad appena un mese dalla sua approvazione, consente di contemperare in un unico progetto le esigenze del sistema produttivo e la tutela ambientale, ha spiegato che, con la sottoscrizione dell'accordo si avvia, in un arco temporale definito e concordato, l'individuazione di un percorso di reindustrializzazione del sito della Ferriera di Servola attraverso la valutazione e l'approvazione di un progetto di recupero e riqualificazione presentato dal soggetto imprenditoriale che sarà individuato dalla procedura di evidenza pubblica, promossa dall'amministrazione straordinaria della Lucchini Spa.
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