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Lo scorso anno Hapag-Lloyd ha registrato una perdita netta di -97,4 milioni di euro
Behrendt: «questo risultato è molto al di sotto delle nostre aspettative per il 2013 e, in definitiva, è deludente». I ricavi sono diminuiti del -4,0%
26 marzo 2014
La società armatoriale tedesca Hapag-Lloyd ha chiuso il 2013 con una perdita netta di -97,4 milioni di euro su ricavi per 6,58 miliardi di euro rispetto ad una perdita netta di -128,3 milioni di euro su ricavi per 6,84 miliardi di euro nell'anno precedente. I costi hanno registrato una diminuzione del -6,6% scendendo a 5,77 miliardi di euro. L'utile operativo è stato di segno positivo per 8,3 milioni di euro rispetto ad un passivo operativo di -32,2 milioni di euro nel 2012. EBITDA ed EBIT si sono attestati rispettivamente a 389,1 milioni di euro (+16,3%) e 63,7 milioni di euro (+2448,0%).
Per il direttivo della compagnia la riduzione del passivo non costituisce un risultato soddisfacente: «anche se Hapag-Lloyd ha continuato ad operare bene rispetto agli altri players del settore grazie al risultato operativo positivo - ha sottolineato il chairman della compagnia, Michael Behrendt - tuttavia questo risultato è molto al di sotto delle nostre aspettative per il 2013 e, in definitiva, è deludente».
Lo scorso anno la flotta di portacontainer di Hapag-Lloyd ha trasportato volumi di carico pari a quasi 5,5 milioni di container teu, con una progressione del +4,6% rispetto al 2012. «Come tanti altri operatori del mercato - ha commentato Behrendt - ciononostante non siamo stati in grado di evitare la tendenza al ribasso dei noli, che è stata ancora una caratterizzata dall'irrazionalità dell'anno precedente». Il nolo medio per container è infatti diminuito del -6,3% scendendo a 1.482 dollari/teu rispetto a 1.581 dollari/teu nel 2012. Tale contrazione delle tariffe si è riflessa sulla riduzione del -4,0% del volume d'affari complessivo del gruppo, che ha inoltre risentito principalmente - ha evidenziato la compagnia tedesca - dell'effetto dell'indebolimento del dollaro.
La flessione del nolo medio registrato da Hapag-Lloyd si è andata accentuando nel corso del 2013 e la compagnia ha archiviato il quarto trimestre dell'anno con una diminuzione del -8,4% dei ricavi, che sono ammontati a 1,54 miliardi di euro rispetto a 1,69 miliardi di euro nel periodo ottobre-dicembre del 2012. Hapag-Lloyd ha rilevato inoltre che nel 2013 il periodo di alta stagione che corrisponde al terzo trimestre dell'anno non ha offerto gli attesi rilevanti risultati così com'è invece accaduto l'anno precedente. Nell'ultimo trimestre dello scorso anno il risultato operativo è stato di segno negativo per -27,4 milioni di euro rispetto ad un passivo operativo di -5,4 milioni di euro nello stesso periodo del 2012. EBITDA ed EBIT sono calati rispettivamente del -6,5% e del -68,8% a 83,7 milioni di euro e 500mila euro.
Hapag-Lloyd prevede che nei prossimi mesi si verificherà un miglioramento nel mercato dello shipping e in particolare nel segmento dei container: «le prospettive - ha spiegato Behrendt - sono assolutamente migliori per il settore del trasporto di linea, dato che in primo luogo diminuirà l'inserimento di nuova capacità di trasporto marittimo e un crescente numero di vecchie navi uscirà dal mercato per essere demolito». Attualmente il portafoglio ordini della compagnia tedesca include solo due portacontainer in costruzione, entrambe della capacità di 13.200 teu, che entreranno in servizio il prossimo mese e verranno impiegate sulle rotte per l'Estremo Oriente nell'ambito dei servizi dell'alleanza armatoriale G6 che vede Hapag-Lloyd a fianco delle compagnie APL, Hyundai Merchant Marine (HMM), Mitsui O.S.K. Lines (MOL), Nippon Yusen Kaisha (NYK) e Orient Overseas Container Line (OOCL).
A proposito della G6 Alliance, la compagnia tedesca ha ricordato che l'alleanza ha deciso l'ampliamento dello scopo della propria cooperazione alle rotte transpacifiche per la costa orientale degli Stati Uniti e alle rotte nordatlantiche con effetto dal secondo trimestre di quest'anno una volta ottenuta l'approvazione delle autorità competenti ( del 3 dicembre 2013 e 20 febbraio 2014). A seguito di tale ampliamento la G6 Alliance metterà in campo una flotta di circa 240 portacontainer utilizzate per collegare 66 porti in Asia, America ed Europa.
La nuova offerta della G6 Alliance si confronterà pressoché ad armi pari con quella della P3 Network, la nuova alleanza armatoriale annunciata dalle prime tre compagnie mondiali del settore di linea per capacità della flotta, Maersk Line, Mediterranean Shipping Company (MSC) e CMA CGM, che ha già ottenuto il via libera dell'agenzia federale statunitense FMC ( del 21 marzo 2014) e che, entrando in attività nel secondo trimestre di quest'anno, impiegherà una flotta di 255 portacontainer.
Se Hapag-Lloyd, nell'ambito della G6 Alliance, sta rispondendo alle sfide della globalizzazione con la forma di consolidamento dell'offerta generata dall'alleanza tra i vettori marittimi, la compagnia tedesca si sta anche adeguando all'evoluzione del mercato attraverso la modalità di consolidamento costituita dalla fusione tra compagnie marittime a cui da qualche anno il mercato ha fatto meno ricorso principalmente a causa del minor sostegno finanziario alle iniziative concesso dal sistema bancario. Hapag-Lloyd ha infatti in atto dallo scorso dicembre un progetto di fusione con la cilena Compañía SudAmericana de Vapores (CSAV) che è sfociato all'inizio di quest'anno nella sottoscrizione di un memorandum of understanding ( del 23 gennaio 2014) e che vede attualmente ancora in corso le trattative e le procedure di due diligence. Con la fusione la nuova Hapag-Lloyd, che ora è la sesta compagnia mondiale del settore di linea per capacità della flotta, diverrebbe la quarta compagnia del mercato alle spalle di Maersk Line, MSC e CMA CGM scavalcando la taiwanese Evergreen Line e la cinese COSCON.
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