- L'Autorità Portuale di Brindisi ha organizzato per giovedì prossimo alle ore 17.30 presso la sala conferenze della propria sede un pubblico dibattito sul tema “Il porto di Brindisi: quale futuro?” a cui è invitata la cittadinanza.
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- Intanto il senatore pugliese Vittorio Zizza ha presentato un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti chiedendo tra l'altro a Maurizio Lupi «se la determinazione di un'authority di sistema accentrata», che per il distretto logistico del basso Adriatico-Ionio a cui apparterrebbe il porto di Brindisi dovrebbe avrebbe sede a Bari, «non comporti l'esclusione del porto di Brindisi dalle politiche di sviluppo intraprese per dare sostegno alla crescita dell'Italia».
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- Ricordando che è intenzione del ministro attuare «una riforma delle Autorità Portuali e logistiche di interesse strategico mediante l'adozione di un piano nazionale dei porti e logistica da attuare con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su sua proposta», che «il piano rappresenta un atto di indirizzo strategico per la definizione dell'assetto della rete portuale e logistica, il cui elemento centrale è rappresentato dalla riduzione del numero delle attuali 24 Autorità Portuali, al fine di inserirle in un più ampio contesto di distretto logistico», che, «a questo proposito, sono individuati otto distretti: alto Tirreno, medio Tirreno, basso tirreno, alto Adriatico, medio Adriatico, basso Adriatico-Ionio, Sicilia e Sardegna» e che «la delimitazione dei distretti logistici e l'identificazione dei porti inclusi in ognuno sono effettuate sulla base di alcuni criteri, tra i quali l'appartenenza alla rete di trasporto trans-europea TEN-T», il senatore Zizza ha chiesto al ministro Lupi quale sarà il ruolo in questo piano del porto di Brindisi, «come il ministro in indirizzo intenda dare risalto alle peculiarità di ciascun porto, dal momento che ciascuno di loro rappresenta inequivocabilmente un elemento centrale per il territorio circostante, se vi siano dei margini di autonomia decisionale in capo alle singole Autorità Portuali, se questa riforma del sistema portuale non sfoci nel mero riassetto logistico rispondente ad esigenze di spending review a scapito delle qualità e delle potenzialità proprie di ciascun porto» e «se non si rischi che l'Autorità Portuale capofila, in questo caso quella di Bari, persegua politiche volte esclusivamente ad incrementare le attività del proprio porto, trascurando le necessità e la difesa degli interessi reciproci del porto di Brindisi inglobato nel distretto».
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- Nell'evidenziare il ruolo del porto di Brindisi nel sistema economico pugliese e nazionale, il senatore ha rilevato che «dalla comparazione tra il porto di Bari e quello di Brindisi, si nota che nel settore del trasporto merci Brindisi rappresenta il 7% del mercato, mentre Bari il 3. Oltre a ciò - ha sottolineato Zizza - gli unici due porti italiani che sono cresciuti nel 2012 sono Brindisi con un aumento del 2,18% e Trieste con il 2,01% rispetto al 2011. Bari invece ha perso ben l'11% dei volumi di traffico rispetto all'anno precedente. Un altro dato indicativo riguarda l'andamento del traffico passeggeri: tra il 2012 e il 2013 Brindisi ha perso l'1,08%, mentre Bari ha perso l'8,59. Infine, tra il 2012 e il 2013 si registra per Brindisi una crescita del 91,22% del traffico veicoli su “ro-ro” e “ro-ro pax”, mentre per Bari una perdita del 16,79%».
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