- I presidenti delle associazioni degli agenti marittimi e degli spedizionieri di Genova hanno accolto con soddisfazione il pronunciamento di ieri del Consiglio di Stato che, respingendo il ricorso presentato dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ha definitivamente messo la parola fine alla vicenda giudiziaria sui cosiddetti diritti fissi che da quattro anni ha visto coinvolte, oltre alle due associazioni di categoria, anche 15 agenzie marittime, sanzionate per un importo complessivo di quattro milioni di euro ( del 17 aprile 2014).
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- «La sentenza del Tar del Lazio - ha ricordato il presidente di Assagenti, Gian Enzo Duci - aveva lasciato ben pochi dubbi sulla legittimità degli accordi in questione, accogliendo tutte le motivazioni presentate dai nostri avvocati difensori e rimproverando l'AGCM di aver “deliberatamente confuso una proposta di accordo con un risultato acquisito ... al solo scopo di colorare di illiceità una fattispecie che, altrimenti, sarebbe stata del tutto irrilevante ai fini del diritto della concorrenza”. Ci ha quindi lasciati sconcertati la decisione di perseverare nel portare avanti una tesi di intesa lesiva della concorrenza anche in Consiglio di Stato, con l'aggravante delle spese inutili che l'Avvocatura di Stato e le nostre aziende hanno dovuto sostenere per difendersi anche in secondo grado, spese che, peraltro, per la relativa novità della questione, il tribunale amministrativo del Lazio ha stabilito come compensate».
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- «Giustizia è fatta!», ha concordato Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto. «Sono stati anni - ha sottolineato - di lunghe e faticose battaglie legali tese a smontare quello che potrebbe definirsi “Il teorema dell'assurdo”, ma la sentenza del Tar del Lazio prima e ora la pronuncia del Consiglio di Stato rigettano definitivamente un impianto accusatorio, quello messo in piedi dall'Antitrsut, frutto di una istruttoria superficiale tesa a confermare, senza averle approfondite e verificate, le confessioni di Maersk Italia (l'agenzia marittima dell'omonimo gruppo danese che aveva presentato domanda di clemenza, aveva collaborato con l'Antitrust ed era stata esentata dalla sanzione, ndr). Il Tar del Lazio - ha ribadito Botta - era già stato chiarissimo in materia, dopo aver approfondito con cura ogni aspetto e dettaglio della vicenda aveva laconicamente affermato che “nessuna intesa restrittiva della concorrenza si è realizzata”. Siamo molto soddisfatti del lavoro condotto dalla giustizia amministrativa, che si è impegnata a studiare e capire le complessità del nostro settore».
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- Pur non essendo ancora note le motivazioni a correndo del dispositivo di sentenza pronunciato ieri dal Consiglio di Stato, che verranno pubblicate in un secondo tempo, secondo Assagenti e Spediporto è probabile che verranno confermati gli argomenti portati avanti dal TAR del Lazio lo scorso gennaio che - hanno ricordato le due associazioni - «rifiutavano la tesi dell'accordo orizzontale, cioè stipulato tra aziende concorrenti (agenzie marittime), che operano allo stesso livello della catena produttiva o distributiva, riconoscendo la natura verticale dell'intesa, perché concordata tra due soggetti (associazioni di categoria) che operano a un livello differente. Il tribunale amministrativo - hanno ricordato ancora Assagenti e Spediporto - aveva inoltre segnalato l'assenza di un mercato rilevante, essendo l'accordo valido solo in ambito genovese, e accertato che il diritto fisso rappresenta una componente del tutto trascurabile sul costo totale del trasporto, oltre a smentire l'argomentazione di segretezza dell'accordo sostenuta dall'AGCM».
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