- movimentati che sono saliti da 151,4 milioni di tonnellate nel 1991 a 297,6 milioni di tonnellate nel 2013. Tuttavia non è stata una crescita lineare. Dal 2009, infatti, la crisi economico-finanziaria ha lasciato una profonda traccia: nel 2008 il traffico delle merci movimentato dai porti della Germania ha raggiunto il suo apice di 320,6 milioni di tonnellate per scendere l'anno successivo a 262,9 milioni di tonnellate. Dal 2010 in un primo momento si è verificato un rapido recupero del traffico che è rimasto stabile negli anni successivi a poco meno di 300 milioni di tonnellate. Lo evidenzia un'analisi a lungo termine sul traffico marittimo e i porti pubblicata ieri dall'ufficio statistico di Amburgo e dello Schleswig-Holstein che precisa come questo trend abbia caratterizzato i porti della Germania settentrionale situati nei Lander di Brema, Amburgo, Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Bassa Sassonia e Schleswig-Holstein, che assieme movimentano la quasi totalità del traffico marittimo della Germania e che nel 2008 hanno mosso un traffico di 317,9 milioni di tonnellate.
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- La pubblicazione sottolinea come l'elemento trainante di questa crescita sia stato principalmente l'aumento dei volumi movimentati dai due porti container di Amburgo e Bremerhaven, in cui il traffico è aumentato rispettivamente da 60,3 milioni e 28,1 milioni di tonnellate nel 1991 a 120,6 milioni e 67,1 milioni di tonnellate nel 2013. La crisi del 2008-2009 ha avuto ovviamente un notevole impatto anche sul solo traffico containerizzato: fino al 2007 il porto di Amburgo ha registrato ogni anno elevati tassi di crescita del traffico dei container che è salito quell'anno sino al record di 9,9 milioni di teu per poi scendere a sette milioni di teu nel 2009 e tornare a crescere per raggiungere i 9,3 milioni di teu nel 2013; nel porto di Brema-Bremerhaven i tassi di crescita ante-crisi sono stati più contenuti e nel 2008 il porto ha raggiunto un volume movimentato pari ad oltre 5,5 milioni di teu che è sceso a 4,6 milioni di teu nell'anno successivo per poi tornare a crescere significativamente nel 2011 con 5,9 milioni di teu e raggiungere nel 2012 un totale record di più di 6,1 milioni di teu, volume di traffico che è lievemente sceso nel 2013 a 5,8 milioni di teu.
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- Commentando i risultati dell'analisi, il senatore all'Economia, lavoro e porto di Brema, Martin Günthner, ha rilevato come questi dati segnalino tra l'altro che eventi economici mondiali come la crisi del 2009, che ha avuto un impatto negativo duraturo sulle statistiche dei traffici, dimostrano che la politica portuale deve avere lungo respiro e non può essere influenzata da fluttuazioni a breve termine, e ciò - ha sottolineato - è una ragione sufficiente per continuare a perseguire lo sviluppo dei porti di Brema.
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