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Quest'anno i porti italiani movimenteranno circa 10,9 milioni di crocieristi (+5,4%)
Il numero degli scali di navi da crociera - precisa una pubblicazione di Risposte Turismo - scenderà invece del -2,3% a 4.566
12 marzo 2015
Secondo la società di ricerca e consulenza Risposte Turismo, quest'anno il traffico crocieristico nei porti italiani sarà pari a circa 10,9 milioni di passeggeri, con un incremento del +5,4% rispetto al 2014. Il numero degli scali di navi da crociera scenderà invece del -2,3% a 4.566.
Le previsioni, contenute nello “Speciale Crociere 2015” pubblicata dall'azienda, indicano che nel 2015 i porti di Civitavecchia, Venezia e Napoli si confermeranno sui primi tre gradini del podio degli scali crocieristici nazionali grazie, rispettivamente, a circa 2,3 milioni di passeggeri movimentati (+9,6%), 1,5 milioni (-10%) e 1,2 milioni (+7,7%). Le toccate nave saranno 806 a Civitavecchia (-3,1%), 498 a Venezia (+2%) e 430 a Napoli (+7,8%). Seguono il porto di Savona con un milione di crocieristi (-1,8%) e 231 scali (-17,2%), Genova con 800mila passeggeri (-2,9%) e 190 scali (-9,1%), Livorno con 710mila passeggeri (+13,4%) e 368 scali (+7,9%), La Spezia con 710mila passeggeri (+46,8%) e 201 scali (-20,9%), Bari con 552mila passeggeri (0%) e 150 scali (0%), Palermo con 460mila passeggeri (-13,5%) e 200 scali (-9,5%) e Messina con 324mila passeggeri (+1,4%) e 138 scali (-16,4%).
«Con alcune interessanti scelte di deployment delle compagnie - ha commentato il presidente di Risposte Turismo, Francesco di Cesare - l'Italia tornerà nel 2015 a registrare movimenti di traffico in crescita sull'anno precedente. Sono alcuni esempi la Allure of the Seas di Royal Caribbean con scali regolari a Napoli, Civitavecchia e La Spezia, la Preziosa e la Divina di MSC Crociere itineranti nel Mediterraneo occidentale, fino alle novità rappresentate dall'overnight di Costa Mediterranea a Trieste o la MSC Magnifica a Brindisi». «La riflessione prima, e l'azione poi - ha osservato di Cesare - dovranno essere puntate a come far sì che questa ripresa possa trovare consolidamento nei prossimi anni, consentendo, e giustificando, nuovi investimenti tanto sul fronte delle compagnie quanto su quello dei porti».
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