- Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, ha convocato il presidente dell'Autorità Portuale della città siciliana, Antonino De Simone, ed il comandante della Capitaneria di Porto, Antonino Samiani, per chiedere chiarimenti sulla mancata apertura del porto di Tremestieri, lo scalo per l'approdo di traghetti bidirezionali che è stato realizzato nel 2006 per evitare il transito dei mezzi pesanti nel tessuto urbano messinese.
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- Un mese fa la Capitaneria di Porto aveva ordinato la chiusura del nuovo porto in quanto non sussistenti le condizioni per garantire l'accesso in sicurezza alle navi. Per ripristinare una situazione di sicurezza, a metà marzo sono stati avviati lavori di dragaggio dei sedimenti presso il porto, ma l'intervento - secondo quanto appurato dalla Capitaneria - non ha avuto esito positivo.
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- «La paradossale vicenda - ha denunciato l'amministrazione comunale di Messina - ha messo a nudo i limiti della procedura adottata dall'Autorità Portuale che, nonostante il completamento dei lavori appaltati, non è riuscita a riaprire il porto di Tremestieri».
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- Ieri il sindaco ha ribadito ai rappresentanti dell'Autorità Portuale e della Capitaneria l'importanza che la piena funzionalità del porto di Tremestieri riveste per la sicurezza e la vivibilità dei cittadini messinesi. Accorinti ha inoltre manifestato apprezzamento per la decisione dell'Autorità Portuale di affidare alla società OHI lo studio che dovrebbe consentire di trovare soluzioni supportate scientificamente. Allo stesso tempo ha invitato a cambiare la strategia sulle operazioni di dragaggio. In particolare, l'amministrazione comunale ha proposto di abbandonare il classico sistema della draga facendo installare invece un impianto di dragaggio aspirante fisso. Secondo il Comune, tale impianto garantirebbe una manutenzione ordinaria continua dei fondali mantenendo una batimetrica costante vicina ai -7 metri. Per l'amministrazione comunale, inoltre, questo sistema eviterebbe i lunghi tempi di attesa delle autorizzazioni, poiché la sabbia aspirata dal mare si potrebbe accumulare in un deposito nei pressi del molo e sottoporla successivamente alle analisi per l'autorizzazione regionale.
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