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I porti spagnoli sono vitali per l'industria automobilistica della nazione iberica
Nel 2014 hanno movimentato 2,66 milioni di automobili nuove di fabbrica (+4,6%)
21 aprile 2015
Lo scorso anno i porti spagnoli hanno movimentato un traffico di 2,66 milioni di automobili nuove di fabbrica, con un incremento del +4,6% rispetto a 2,54 milioni nel 2013. Il 65,6% di questo volume di traffico, per un totale di 1,75 milioni di veicoli, era costituito da auto destinate all'esportazione, il 27% del traffico (720mila veicoli) era costituito da auto in importazione e il restante 7,4% (195mila unità) da auto in transito.
La maggior quota di questo tipo traffico viene movimentato dai porti spagnoli che sono situati nei pressi di fabbriche automobilistiche o che sono ben collegati con questi stabilimenti. Il porto di Barcellona, con otto terminal che movimentano questa tipologia di traffico, è diventato il principale scalo di entrata o di uscita di autoveicoli della Spagna e lo scorso anno ha movimentato 753mila autovetture. Secondo e terzo porto della nazione per volume di traffico di auto sono gli scali di Valencia e Sagunto, entrambi gestiti dall'Autorità Portuale di Valencia, che lo scorso anno hanno movimentato 492mila auto attraverso quattro terminal portuali. Seguono il porto di Vigo, dove tre terminal nel 2014 hanno movimentato 421mila auto, il porto di Santander, dove sei terminalisti hanno movimentato 377mila veicoli, e il porto di Passages, con un terminalista che ha movimentato 223mila veicoli.
La notevole importanza dell'attività dei porti per l'industria automobilistica spagnola, che con 93.000 dipendenti e 44.000 milioni di euro di fatturato è uno dei settori trainanti dell'economia nazionale, è stato evidenziato dal ministero dello Sviluppo economico di Madrid, che ha sottolineato come dei 2,4 milioni di auto prodotte lo scorso anno dalle fabbriche spagnole, di cui l'85% (più di due milioni) destinate all'esportazione, ben 1,75 milioni di veicoli siano stati imbarcati su navi negli scali portuali nazionali.
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