- Ieri a Trieste l'Autorità Portuale, il Comune , la Regione Friuli Venezia Giulia, l'Agenzia del Demanio, il Genio Civile e la Capitaneria di Porto hanno sottoscritto l'intesa che individua le aree demaniali marittime attualmente di pertinenza dell'authority portuale che verranno sdemanializzate ed assegnate al Comune di Trieste. Come previsto dalla legge di stabilità 2015, passeranno all'amministrazione comunale tutte le aree e gli edifici del Porto Vecchio, esclusi la sede della Capitaneria di Porto, il Molo IV, il Molo III, l'Adriaterminal, il Molo 0, la Diga vecchia, la fascia costiera prospicente la prima fila dei magazzini storici e la zona del terrapieno di Barcola, dove sono situate le società sportive.
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- «Trieste - ha commentato il commissario straordinario dell'Autorità Portuale, Zeno D'Agostino - vuole e può cambiare. L'accordo di oggi (ieri, ndr), frutto di un ottimo lavoro di squadra tra i tecnici di tutti gli enti coinvolti, lo dimostra. Da domani lavoriamo per lo spostamento del Punto Franco. Ascolteremo gli operatori e gli stakeholder per agire nell'interesse di tutte le categorie economiche e della città».
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- «Un mese fa, dopo aver condiviso l'impostazione sostanziale - ha ricordato il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini - ci eravamo tutti ripromessi di definire, entro aprile, il dettaglio puntuale delle aree e così è stato. Ringrazio i tecnici delle varie amministrazioni che hanno lavorato bene, sciogliendo positivamente non pochi aspetti problematici. Il risultato che abbiamo ottenuto oggi, firmando in calce alla planimetria per la suddivisione concordata delle aree, è un passo assolutamente decisivo, dopo il quale manca solo lo spostamento del Punto Franco e il trasferimento della vasta area del Porto Vecchio al Comune».
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- Intanto, a tal proposito, il presidente dell'associazione degli Spedizionieri del Porto di Trieste - Alleanza della Spedizione e del Trasporto nel Friuli-Venezia Giulia (ASPT ASTRA) ha sollecitato l'attuazione del Porto Franco Internazionale di Trieste. Ricordando che l'associazione «è sempre stata ferma nella sua difesa del Porto Franco, anche quando tutti gli altri, o quasi, indicavano nel regime di porto franco addirittura un freno allo sviluppo del porto», Stefano Visintin, ha rilevato che «ora, avendo disgiunto il regime del porto franco dalla sua fisicità insistente nelle aree del Porto Vecchio, quasi tutti riconoscono che si tratta di un asset da valorizzare».
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- «L'ASPT ASTRA FVG - ha proseguito Visintin - sollecita da tempo in tutte le sedi politiche un intervento legislativo che riconosca definitivamente in capo all'Autorità Portuale di Trieste i poteri di amministrazione, organizzazione e promozione del Porto Franco Internazionale di Trieste come stabiliti dal Trattato di pace di Parigi del 1947, ed in particolare che vengano chiaramente attribuiti al presidente della Autorità Portuale di Trieste i poteri del direttore del Porto Franco stabiliti negli articoli da 1 a 20 del Trattato predetto. Siamo in attesa fin dal 1994 dell'emanazione del decreto ministeriale previsto dall'art. 6, comma 12, della legge n. 84/1994, con cui si doveva stabilire l'organizzazione amministrativa per la gestione dei punti franchi del porto di Trieste». Evidenziando che «la revisione della legge n. 84/1994, di cui si parla da anni, continua ad essere rimandata» e che «oggi si parla di “non prima del dicembre 2015”» Visintin ha sottolineato che «il Porto Franco Internazionale di Trieste non può continuare ad aspettare oltre».
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- «L'Associazione degli Spedizionieri del porto di Trieste - ha spiegato Visintin - ritiene che la normativa vigente consenta alla Autorità Portuale ed al commissario del governo nella Regione Friuli Venezia Giulia di adottare autonomamente i provvedimenti necessari per definire l'organizzazione amministrativa per la gestione dei punti franchi del Porto Franco di Trieste, nonché i relativi poteri del presidente della Autorità Portuale di Trieste/direttore del Porto Franco, le modalità per lo spostamento del Punto Franco Vecchio e l'individuazione delle nuove aree in cui attivare il o i nuovi Punti Franchi. Essendo così individuato nella Autorità Portuale di Trieste e nel suo presidente (o commissario) il soggetto amministratore e garante dello speciale regime del Porto Franco, l'ASPT ASTRA FVG auspica che si dia finalmente piena attuazione alle prerogative del Porto Franco medesimo, inclusa la possibilità di effettuare all'interno operazioni di manipolazione e di trasformazione industriale».
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- «Premesso che, fatta eccezione per il “Punto Franco Industriale”, i Punti Franchi del Porto Franco di Trieste devono essere soggette alla amministrazione della Autorità Portuale di Trieste - ha concluso Visintin - l'associazione ritiene ciò faciliterà il cosiddetto ”trasferimento” del regime di porto franco dalle aree del Punto Franco Vecchio ad altre aree site nell'ambito territoriale della provincia di Trieste, nella misura in cui si tratti di aree portuali adeguate ai traffici commerciali marittimi o di aree retroportuali funzionalmente collegate alle aree portuali».
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