- Oggi, nel corso della prima giornata nazionale dell'economia del Mare che si tiene a Gaeta nell'ambito di Yacht Med Festival, il presidente della Camera di commercio di Brindisi e presidente di Assonautica Italiana, Alfredo Malcarne, assieme al presidente della Camera di Commercio di Latina, Vincenzo Zottola, ha presentato l'ultimo rapporto (il quarto) sull'economia del Mare prodotto da Unioncamere con il contributo tecnico scientifico di SI.Camera.
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- Sono 181.820 - specifica il rapporto - le imprese che operano nell'ambito dell'economia del mare presenti al 31 dicembre 2014 nei Registri delle imprese delle Camere di Commercio (3% del totale imprese nazionale tra costa ed entroterra) e nel 2014 il settore ha occupato 791,4 mila persone (3,3% del totale occupati in Italia), ha prodotto 43,7 miliardi di euro di valore aggiunto (3% del totale economia italiana) e 3,9 miliardi di euro di export (1,0% del totale export nazionale). L'export si riferisce alla cantieristica (3,3 miliardi) e alla filiera ittica (circa 600 milioni).
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- La quota più rilevante delle imprese dell'economia del mare è costituita dalle 102.450 aziende che operano nel turismo marino (il 56,3% del totale blue economy), come somma dei servizi di alloggio e ristorazione (74.040) e delle attività sportive e ricreative (28.411). Al secondo posto la filiera ittica (33.884 imprese, il 18,6% del totale), seguita dal settore della cantieristica (27.715, pari al 15,2% del totale). Quindi figurano le imprese che si occupano di movimentazione di merci e passeggeri via mare (10.983 aziende, il 6,0% del totale).
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- Il rapporto evidenzia che il moltiplicatore dell’economia del mare è pari a 1,9: come dire, per ogni euro investito in una delle attività di questo segmento, se ne attivano, mediamente nel resto dell’economia 1,9. In particolare, trasporti marittimi e cantieristica sono i settori che riescono ad “attivare” più produzione nel resto dell’economia, con moltiplicatori rispettivamente pari a 2,9 e 2,4.
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