- Martedì a Rotterdam i rappresentanti dell'Autorità Portuale, degli imprenditori e dei lavoratori portuali si sono incontrati per affrontare il problema del previsto eccesso di manodopera nel segmento dei container che si verificherà quando i terminal della nuova grande area portuale Maasvlakte 2 entreranno pienamente in attività, problema che - secondo quanto stimato - non si porrà prima del 2017. La costruzione della nuova area terminalistica è stata avviata nel 2008 e le prime attività operative sono entrate in esercizio ufficialmente quest'anno con l'inaugurazione ad aprile del nuovo container terminal gestito dalla APM Terminals ( del 27 aprile 2015),
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- In vista dell'entrata in attività dei container terminal al Maasvlakte 2 i sindacati FNV e CNV avevano manifestato preoccupazione sulle conseguenze per l'occupazione in quanto il trend di crescita del traffico dei container movimentato dal porto olandese si è rivelato significativamente meno sostenuto rispetto a quello previsto nel momento in cui si era deciso di costruire la nuova area portuale. Le previsioni indicano ora la possibile riduzione di un numero di posti di lavoro pari ad almeno 200 unità e non superiore a 800.
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- In occasione dell'incontro di martedì sindacati hanno ribadito che nessun lavoratore portuale dovrà essere licenziato, ma hanno anche evidenziato che attualmente c'è una carenza di lavoratori portuali piuttosto che un surplus, e ciò pone problemi rispetto alle assunzioni dato che, ad esempio, le imprese potrebbero ricorrere all'esclusivo utilizzo dei contratti a termine.
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- Nei prossimi mesi le parti, riunite in un gruppo di lavoro costituito dai rappresentanti delle imprese e dei lavoratori, lavoreranno alla definizione di misure per evitare gli esuberi, inclusa la possibilità per il personale di lavorare in part time negli ultimi anni d'attività prima di raggiungere l'età pensionabile di 65 anni, oppure la possibilità di effettuare scambi di personale tra le imprese o ancora di utilizzare il personale per il trasporto dei container tra i terminal dell'area portuale Maasvlakte 1 e quelli dell'area Maasvlakte 2. Un nuovo incontro è in programma per il prossimo 1° novembre.
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- Intanto l'Autorità Portuale di Rotterdam ha reso noto che le parti continueranno ad utilizzare un modello matematico dinamico elaborato dall'olandese Berenschot per disporre di un chiaro quadro della situazione occupazionale attuale, delle tendenze del mercato e degli effetti delle possibili soluzioni da adottare per l'occupazione.
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- Qualche giorno prima della riunione di martedì, all'assessore al Lavoro e all'Economia del Comune di Rotterdam, Martin Struijvenberg, era stato consegnato uno studio sulle prospettive dell'occupazione nel porto di Rotterdam che Deltalinqs, l'associazione delle imprese portuali e industriali del porto di Rotterdam, il Comune e l'Autorità Portuale di Rotterdam avevano commissionato alla Seor, il centro di ricerca indipendente dell'Università Erasmus di Rotterdam. La ricerca sottolinea che ogni anno ci sarà la necessità di 2.400 nuovi occupati per le funzioni tecniche e logistiche.
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- Intanto Deltalinqs e le altre associazioni imprenditoriali TLN /FENEX e AIP, hanno manifestato delusione perché, alla luce dei risultati di una ricerca del Ministero delle Infrastrutture e dell'Ambiente che ha evidenziato come i costi per l'esecuzione delle ispezioni e dei controlli della Sanità Marittima nei Paesi Bassi siano nettamente superiori a quelli del resto dell'Europa nord-occidentale, il governo olandese ha espresso l'intenzione di non assumere alcun provvedimento sostenendo che questi maggiori costi verrebbero compensati da minori costi in altri segmenti della catena logistica. Le associazioni imprenditoriali hanno sottolineato che l'indagine rivela che i controlli che la Nederlandse Voedsel en Warenautoriteit (NVWA), l'autorità olandese per la sicurezza alimentare, effettua nel porto di Rotterdam sono molto più costosi di quelli, ad esempio, svolti nel porto di Anversa, con una differenza che è compresa tra il 45% e il 72% in più. Le associazioni hanno osservato che il livello elevato dei costi in Olanda è imputabile alla decisione assunta lo scorso anno dal governo di affidare le attività di controllo e di ispezione ai privati.
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