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Gli armatori spagnoli chiedono che le norme che regolano il settore, soprattutto in materia ambientale, siano chiare
Diminuisce la consistenza della flotta mercantile spagnola e dopo dieci anni la bandiera spagnola è uscita dalla White List del Paris MoU
26 giugno 2015
Gli armatori spagnoli chiedono che le norme che regolano il settore siano chiare, soprattutto quelle in materia ambientale. Concludendo ieri a Madrid l'assemblea dell'Asociación de Navieros Españoles (ANAVE), il presidente uscente Adolfo Utor si è soffermato a lungo sugli effetti del quadro normativo sul comparto, «specialmente - ha rilevato - in campo ambientale, che ogni anno porta nuovi standard, nuove esigenze che determinano costi sempre crescenti». Oltre all'aggravio delle spese, Utor ha sottolineato che il lato più negativo è costituito dal fatto che in molti casi queste norme non sono chiare e pongono gli armatori in un ambito di incertezza giuridica, come - ha precisato - ad esempio avviene con le norme relative al tenore di zolfo nel carburante o sulla gestione delle acque di zavorra.
Utor ha sottolineato che gli armatori spagnoli sono pronti a collaborare per lo sviluppo e la definizione di queste norme: «le compagnie di navigazione spagnole - ha spiegato il presidente di ANAVE - chiedono all'amministrazione la massima collaborazione, cooperazione e trasparenza nell'adozione di nuove regole che ci riguardano». Utor ha specificato che, per scendere su un piano concreto, ANAVE propone che non vengano promulgate norme senza concedere un periodo di tempo ragionevole affinché gli armatori si preparino agli effetti della loro applicazione e senza il preventivo rilascio di istruzioni alle autorità marittime al fine di di un'applicazione uniforme delle nuove norme.
Circa lo stato di salute dell'industria armatoriale spagnola, Utor ha annunciato che la compagnia di navigazione Trasmediterránea è rientrata nell'associazione e ciò - ha evidenziato - consente ad ANAVE di «tornare a rappresentare la generalità del settore dei trasporti marittimi spagnolo, fatto che è particolarmente importante nella situazione attuale, in cui è opportuno che l'industria sia il più unita possibile».
La situazione attuale del comparto armatoriale spagnolo non è precisamente delle più rosee. Utor ha infatti annunciato «due cattive notizie per la bandiera spagnola»: una è il declino della flotta mercantile spagnola che - ha constatato - «in soli due anni e mezzo ha perso il 13% delle sue unità e niente meno che il 27% della sua capacità di trasporto». Nel 2014 la flotta mercantile di bandiera spagnola, che è iscritta nel Registro Especial de Canarias (REC) istituito con legge del 24 novembre 1992, ha registrato il calo più sensibile di sempre: al 1 ° gennaio 2015 la consistenza della flotta era di 119 navi per un totale di 2.094.068 tonnellate di stazza lorda e di 1.661.115 tonnellate di portata lorda, con una diminuzione di sette navi e con una riduzione rispettivamente del -10,2% e del -18,2% delle tonnellate di stazza lorda e di portata lorda..
Nel 2014 nessun segmento della flotta mercantile spagnola ha registrato incrementi rispetto all'anno precedente. Inoltre, negli ultimi tre anni - precisa il rapporto annuale 2014-2015 sulla marina mercantile e sul trasporto marittimo dell'ANAVE - la perdita di competitività del REC rispetto ad altri registri europei ha accumulato diminuzioni superiori al -18% in termini di tonnellate di stazza lorda GT e al -27% in termini di tpl.
L'altra cattiva notizia è l'uscita dopo dieci anni della bandiera spagnola dalla White List del Memorandum of Understanding di Parigi, l'accordo che conferisce agli organismi di Port State Control (PSC) degli Stati il potere di ispezionare le navi straniere che approdano nei porti. La Spagna, infatti, è stata declassata alla Grey List. «Quest'ultima - ha sottolineato - è una notizia molto negativa per gli armatori delle navi battenti bandiera spagnola perché si tradurrà in un inasprimento dei controlli nei loro confrontii nei porti europei». Quale misura per consentire alla bandiera spagnola di rientrare nella White List, Utor ha proposto di «aumentare le possibilità dell'amministrazione marittima di delegare le ispezioni ad organizzazioni riconosciute, in particolare le società di classificazione, che - ha rilevato - sono enti di grande capacità tecnica e di prestigio internazionale».
Adolfo Utor, dopo sei anni di mandato alla presidenza di ANAVE, lascia la carica ad Alejandro Aznar, presidente del gruppo Ibaizabal, che è stato eletto nuovo presidente dell'associazione per i prossimi tre anni.
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