- Uiltrasporti condivide l'obiettivo strategico del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica che nei giorni scorsi ha avuto il via libera preliminare da parte del governo, ma il sindacato ammonisce di non introdurre liberismo nel lavoro portuale e nei servizi tecnico-nautici.
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- «Del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica - spiega il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi condividiamo l'obiettivo strategico di traguardare una programmazione infrastrutturale ampia e di sistema, che coniughi politiche di riequilibrio modale e di sviluppo sostenibile a sostegno della nostra industria manifatturiera nonché la volontà di ridare competitività ai nostri porti e all'intera catena logistica attraverso la rimozione delle inefficienze dovute alla cattiva burocrazia (controlli doganali e fitosanitari)».
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- «Sul fronte lavoro - precisa Tarlazzi - desta forti preoccupazioni l'emendamento al disegno di legge Madia ( dell'8 luglio 2015, ndr), che essendo troppo generico, e sconfinando rispetto ai principi propri di una legge delega, potrebbe lasciare qualsiasi spazio al governo per intervenire sul lavoro anche sulla strada già tracciata dal disegno di legge Concorrenza, e quindi attraverso la liberalizzazione sfrenata dei servizi portuali e tecnico-nautici».
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- «È invece prioritario - conclude il segretario generale della Uiltrasporti - ripartire dai disegni di legge S.120 e 370 per preservare la specialità e specializzazione del lavoro temporaneo portuale e dei servizi di interesse generale, quali i STN, disciplinando la concorrenza e avendo come obiettivo la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori e degli utenti, superando l'idea diffusa secondo cui meno regole siano elementi necessari per la crescita. Respingeremo pertanto con forza, anche attraverso l'apertura di una stagione conflittuale - sottolinea Tarlazzi - qualsiasi tentativo di deregolamentazione del lavoro portuale e di abbattimento degli standard di sicurezza».
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