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Nel porto di Genova le società SECH e Terminal San Giorgio chiedono proroga di 40 e 30 anni delle rispettive concessioni
La prima società prevede ulteriori investimenti per 120 milioni di euro a Calata Sanità e per 40-50 milioni a Calta Bettolo, la seconda per 106,8 milioni a Ponte Somalia
12 ottobre 2015
Altri due dei principali terminalisti che operano nel porto di Genova hanno presentato istanza per ottenere proroga della scadenza del contratto di concessione. Dopo la richiesta presentata nei giorni scorsi dal gruppo Spinelli ( del 16 settembre 2015), sono stati infatti pubblicate le istanze presentate dalla Terminal Contenitori Porto di Genova - SECH e dalla Terminal San Giorgio, che hanno presentato domanda di prolungamento della durata del contratto rispettivamente per un periodo di 40 anni e di 30 anni.
Terminal Contenitori Porto di Genova - SECH gestisce il container terminal a Calata Sanità ed è concessionaria di aree ed edifici per 184mila metri quadri sino al 31 dicembre 2020. Nei 22 anni di gestione da parte di SECH il terminal - evidenzia la società nella istanza di proroga della concessione presentata all'Autorità Portuale - è passato da un traffico movimentato pari a 250mila teu nel 1994 ad un volume pari a 455mila teu nel 2014. e l'azienda ha effettuato investimenti per un totale di oltre 69 milioni di euro.
In merito ai futuri investimenti annunciati da SECH nel documento, l'azienda specifica che sono stati pianificati investimenti «valorizzati per più di 120 milioni di euro, attesi per i prossimi 30 anni al fine di consentirne un rientro nei 40 anni richiesti per il nuovo termine di concessione». Si tratta di investimenti relativa al solo terminal di Calata Sanità.
Infatti nell'istanza SECH ricorda di far anche parte con una quota pari al 35%, attualmente attraverso la propria controllante Seber Srl ma a breve in via diretta, del Consorzio Bettolo a fianco della consorziata Marinvest del gruppo armatoriale Mediterranean Shipping Company (MSC) che detiene una quota pari al 65%. «Il Comitato Portuale, nella seduta in data 30 aprile 2014 - specifica SECH - ha deliberato di dare mandato al proprio presidente di predisporre l'atto sostitutivo di concessione relativo al compendio demaniale marittimo denominato come Terminal Calata Bettolo in favore del Consorzio Bettolo» e si prevede - prosegue l'azienda - «che detto atto venga finalizzato a breve con durata già deliberata a tutto il 2045. Ne consegue - rileva SECH - che nell'immediato prosieguo il consorziati Marinvest e SECH dovranno immediatamente programmare gli investimenti necessari per l'allestimento della nuova porzione terminalistica, investimenti anche prettamente strutturali e stimati complessivamente allo stato in circa 130-140 milioni di euro, con quota a carico dell'istante di almeno 40-50 milioni di euro; oltre a ciò - precisa l'azienda terminalista - SECH potrà operare su tale nuovo compendio “in estensione” rispetto al compendio attualmente in sua concessione (Calata Sanità) anche con proprio personale (v. sentenza TAR Liguria n. 747/2012)». SECH evidenzia pertanto che i 120 milioni di euro di investimenti previsti sono relativi al solo terminal di Calata Sanità, con esclusione di quanto sarà investito nel terminal di Calata Bettolo, e ciò - precisa l'azienda - a fronte di una concessione demaniale con scadenza in data 31 dicembre 2020, investimenti e impegni rispetto ai quali SECH osserva di ritenere di «dover avere alcune “certezze” tra le quali, prioritariamente - sottolinea l'azienda - quella che già fin da questo momento sia necessariamente ridefinito il termine finale del proprio titolo concessorio».
Anche l'attuale termine di scadenza della concessione rilasciata alla Terminal San Giorgio (TSG), società del gruppo Gavio che opera un terminal multipurpose sulle banchine di Ponte Somalia e Ponte Libia (su queste ultime attraverso l'associazione temporanea di imprese con la Ignazio Messina & C. con titolo concessorio sino alla data del 31 dicembre 2035), è fissato per il 31 dicembre 2020. La società ha presentato istanza per ottenere una proroga della scadenza del contratto che la rende concessionaria di aree ed edifici per 61mila metri quadri a Ponte Somalia sino all'anno 2050.
Nell'istanza presentata all'ente portuale TSG ricorda di aver investito nel porto di Genova 34 milioni di euro a partire dal 2006, di cui 23,4 milioni nel periodo 2011-2014 e di aver incrementato i volumi di traffico movimentati portandoli lo scorso anno ad oltre 3,6 milioni di tonnellate, con un incremento del +105% sul 2011. L'azienda ha un piano di ulteriori investimenti che prevede spese per 83,4 milioni di euro in macchinari, equipaggiamenti, gru e mezzi di piazzale e per altri 23,4 milioni di euro in interventi strutturali per il miglioramento delle aree in concessione e per il recupero di aree attualmente non utilizzabili. Inoltre è previsto un costante aumento dei volumi di traffico con conseguente incremento del personale dipendente (+27%) e del personale indiretto CULMV (+48%).
Nell'istanza l'azienda segnala tra l'altro «che in porti limitrofi a quello di Genova, e in particolare anche in terminal in diretta concorrenza con quello gestito da TSG, sono state accolte istanze di rinnovo di concessioni demaniali per intervalli temporali alquanto consistenti, anche a quanto consta - sottolinea la società del gruppo Gavio - a fronte di investimenti notevolmente inferiori a quelli cui si impegna TSG».
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