- Oggi a Napoli, presso la sede del Banco di Napoli, è stato presentato il Quinto Rapporto Annuale di SRM su “Le Relazioni Economiche tra l'Italia e il Mediterraneo”. Lo studio di quest'anno, oltre che alle relazioni commerciali ed alla presenza delle imprese italiane in questi mercati, punta ad analizzare anche le dinamiche dei traffici marittimi e l'importanza che alcune grandi infrastrutture - come il raddoppio del canale di Suez - possono avere sull'intero assetto geo-economico del Mediterraneo.
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- Questo obiettivo di analisi ha portato SRM ad allargare il suo ambito di attenzione anche ai Paesi del Golfo che svolgono un ruolo sempre più centrale sia per la loro funzione di hub marittimo-portuale sia per il crescente rilievo delle loro economie: «a nostro avviso - ha spiegato il direttore generale di SRM, Massimo Deandreis - quest'area, che già vale più di 45 miliardi di export per l'Italia, va proponendosi come hub logistico-marittimo negli scambi con il Medio ed Estremo Oriente, e ciò la porterà a diventare uno dei nodi centrali del commercio mondiale. Il raddoppio del canale di Suez renderà ancor più strategico il ruolo del Mediterraneo rendendo più fluidi i traffici e comportando scelte di rotta da parte dei vettori navali. La nuova direttrice Mediterraneo-Suez-Golfo va così affermandosi come un nuovo bacino di opportunità per le imprese italiane e, in particolare, per il Mezzogiorno».
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- Il Rapporto evidenzia che complessivamente l'export italiano verso i Paesi del Sud Mediterraneo ed i Paesi del Golfo vale 45,8 miliardi di euro, l'11,1% dell'export totale, e che l'Italia esporta verso quest'area un valore pari alla somma dell'export verso Stati Uniti e Cina. Il solo Mezzogiorno ha un interscambio con l'area del Sud Mediterraneo di 12 miliardi di euro. Inoltre l'export totale italiano verso l'area del Sud Mediterraneo è raddoppiato tra il 2001 e il 2014, una crescita maggiore di quanto registrato da Germania e Francia (69,3% e 49,6%).
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- In merito all'impatto del raddoppio del canale di Suez sulle relazioni economiche tra l'Italia e il Mediterraneo, il Rapporto sottolinea che l'8%-10% dell'intero traffico globale passa per il canale di Suez, attraverso il quale nel 2014 sono transitate 822 milioni di tonnellate di merci ed oltre 17.000 navi. Tra il 2000 e il 2014 il traffico delle merci attraverso il canale di Suez è aumentato del 120% e nello stesso periodo il traffico container Nord-Sud è cresciuto del 187% mentre nella direttrice opposta è aumentato del 219%.
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- Ponendo l'attenzione sulle direttrici di traffico marittimo di transito a Suez - osserva il Rapporto - emerge chiaramente il ruolo crescente del Golfo quale area di origine delle spedizioni. Infatti nel 2014 quest'area concentra il 34% delle spedizioni, per un valore di 137 milioni di tonnellate, ponendosi in seconda posizione rispetto al sud-est asiatico, da cui nel 2014 sono state inviate merci per 161 milioni di tonnellate.
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- L'analisi di SRM rileva inoltre che il nuovo canale di Suez inaugurato lo scorso 6 agosto consente una riduzione dei tempi di percorrenza che ora sono stimati in 6-7 ore e porta la capacità media di traffico giornaliero a 97 navi (dalla precedente media di 49). Secondo stime di SRM il nuovo canale potrà portare un risparmio medio di circa il 5-10% dei costi operativi totali per ciascuna nave in transito (a seconda delle rotte e delle distanze) utilizzando la rotta via Suez. Secondo ulteriori analisi di SRM, sulla rotta degli scambi Far East - East Coast USA un volume di container pari a circa un milione di teu potrebbero essere dirottati dai vettori dalle rotte attraverso il canale di Panama a quelle attraverso Suez, passando quindi per il Mediterraneo. Dunque, l'Italia, che ha una quota di mercato pari al 18% del traffico di transhipment nell'area MED potrebbe essere in grado di intercettare solo su questa rotta un traffico aggiuntivo pari a oltre 170mila teu.
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- Il Rapporto specifica che il raddoppio del canale egiziano potrà avere un impatto particolarmente importante per i porti gateway del Nord Italia e del Mezzogiorno che ricevono una quota rilevante dei traffici via Suez; tale valore, ad esempio, raggiunge il 51% dei container movimentati a Genova e il 47% a La Spezia e quasi il 40% a Gioia Tauro.
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- Inoltre la riduzione dei costi di trasporto, unita all'incremento della capacità del canale di Suez, può avere importanti ripercussioni sia sulla gerarchia dei porti mediterranei sia sul volume di traffico in transito verso il Mediterraneo che nel 2015 si attesta al 19% della quota mondo (in crescita rispetto al 15% del 2005). Per i porti italiani, che attualmente movimentano 460 tonnellate di merci in totale - sottolinea il Rapporto - il nuovo canale di Suez rappresenta un'opportunità importante: maggiori navi in transito e di maggiore dimensione che - precisa il documento - richiedono di adeguare urgentemente la dotazione infrastrutturale con la necessità di dragare i fondali ed investire in logistica ed innovazione.
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- I temi e gli spunti emersi dal rapporto di SRM sono poi stati discussi nella tavola rotonda “Industria, export, logistica, portualità. Le sfide per un Mezzogiorno al centro del Mediterraneo” moderata da Alessandro Barbano, direttore de “Il Mattino”, alla quale hanno partecipato Antonio Ascari, sales director Maersk Line, Alessandro Laterza, vicepresidente Confindustria Mezzogiorno e Politiche Regionali, Maurizio Massari, ambasciatore d'Italia in Egitto, Pasqualino Monti, presidente Assoporti, Riccardo Monti, presidente ICE, Marco Simonetti, vicepresidente Contship Italia, e Marco Zigon, presidente GETRA Group. Ha concluso i lavori il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.
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