- Domani alle ore 9.30 nella sede dell'Unione degli Industriali di Pordenone si terrà una presentazione del porto di Trieste alle realtà industriali del Nord-Est, incontro che ha lo scopo di illustrare le opportunità che lo scalo giuliano può offrire alle realtà locali in termini di nuovi servizi intermodali, di condizioni tariffarie e di possibili sviluppi di nuove attività grazie al regime di Punto Franco. Nell'occasione verranno presentate anche le possibilità che deriveranno dalla riconversione del Porto Vecchio in termini di sviluppo di nuovi business per le imprese del Nord-Est.
-
- Il commissario straordinario dell'Autorità Portuale di Trieste ha evidenziato l'importanza della presentazione di domani: «oggi - ha spiegato Zeno D'Agostino - la quasi totalità dei traffici del porto di Trieste è estero su estero. Un fattore connotante per l'unico scalo a vocazione internazionale d'Italia. Questo dato positivo però fa riflettere sul fatto che ad oggi il porto non ha sviluppato appieno le sue potenzialità a servizio della manifattura del Nord-Est. Grazie agli ottimi collegamenti ferroviari e stradali, il porto è perfettamente collegato alla rete logistica del Friuli Venezia Giulia. Fernetti, Cervignano, Pordenone possono essere il naturale retroporto di Trieste. Solo un'integrazione efficiente tra le infrastrutture a mare e a terra - ha rilevato D'Agostino - può portare dei vantaggi per il territorio e delle ricadute economiche per le realtà produttive che vi sono insediate e con cui dobbiamo dialogare maggiormente. In questo contesto, Pordenone, città ponte tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, diventa il luogo ideale da cui partire per raccontare come stiamo lavorando a Trieste».
-
- Anche il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, ha sottolineato che si tratta di «un'iniziativa particolarmente significativa, che - ha confermato - ci consente di presentare il porto di Trieste e Porto Vecchio a una qualificata platea di industriali del Nordest. Trieste, con le proprie infrastrutture e i propri servizi - ha detto Cosolini - può e vuole essere un motore di sviluppo economico di area vasta e di ciò gli imprenditori della regione ne sono consapevoli, così superiamo definitivamente inutili steccati e logiche di separatezza che hanno profondamente penalizzato, per tanti anni, tutta la nostra comunità. Città e porto stanno accettando fino in fondo questa sfida e questo è sicuramente un punto di svolta importante. Per quanto mi riguarda mi soffermerò in particolare sul Porto Vecchio, tenuto conto che il commissario e gli operatori portuali potranno presentare al meglio la realtà e le prospettive del nostro scalo, inoltre sottolineerò come il porto sia parte integrante di una città che sta scommettendo fortemente sul mare a tutti i livelli».
-
- Intanto ieri il Comitato Portuale di Trieste ha deciso all'unanimità di interrompere il processo di cessione del 51% della Porto Trieste Servizi (PTS), la società interamente controllata dall'Autorità Portuale di Trieste che fornisce i servizi all'utenza portuale. La multi-utility, infatti, sarà riconfigurata con la struttura societaria in house. Ne deriva che la società diventerà incedibile e che sarà dedicata alla “fornitura di servizi svolti direttamente e esclusivamente in favore dell'Autorità Portuale in funzione dell'efficienza, della sicurezza del miglior funzionamento delle parti comuni del porto e della gestione e manutenzione dei beni patrimoniali della stessa Autorità Portuale”. Servizio idrico, elettrico, manutenzioni, viabilità, gestione edifici, servizi tecnologici e reti telematiche sono i versanti su cui andrà a operare la Porto Trieste Servizi Spa. Con questa decisione viene revocato un capitolo del piano di privatizzazione deliberato dal Comitato Portuale in data 21 ottobre 2014.
-
- D'Agostino ha osservato che la decisione di trasformare PTS in società in house secondo le modalità previste dalla disciplina comunitaria «realizza un duplice obiettivo. Da un lato - ha spiegato - una maggiore apertura al mercato con l'appalto diretto di alcune attività per le quali PTS svolgeva un'impropria ed antieconomica funzione di stazione appaltante intermedia e dall'altra una maggiore efficienza dei servizi generali offerti al porto che hanno, quale unica committenza, l'Autorità Portuale. Questa scelta comporterà l'erogazione di migliori servizi ad un costo inferiore».
-
- Nella stessa seduta il Comitato Portuale ha approvato all'unanimità anche il Bilancio di Previsione per l'anno 2016 che come avanzo di amministrazione presunto al 31 dicembre 2015 stima un importo di 4,08 milioni di euro, come entrate 124,70 milioni di euro, come spese 124,63 milioni di euro, come risultato di competenza per anno 2016 un importo di 69mila euro e come avanzo di amministrazione previsto al 31 dicembre 2016 un importo di 4,14 milioni di euro. L'Autorità Portuale ha precisato che l'avanzo di competenza previsto è determinato dal positivo risultato della gestione di parte corrente (7,39 milioni) che viene quasi interamente utilizzato per dare copertura al disavanzo della gestione in conto capitale (-7,33 milioni) derivante principalmente da investimenti finanziati attraverso risorse proprie dell'Autorità. Per il 2016, inoltre, si registra un contenimento delle spese di funzionamento dell'ente rispetto al corrente anno per 1,34 milioni di euro e sono previsti investimenti con fondi propri sia per l'acquisizione di beni di uso durevole ed opere immobiliari (4.55 milioni) che per l'acquisizione di immobilizzazioni tecniche (1,46 milioni).
-
- Tra i contenuti del Bilancio di Previsione 2016 figurano le spese per la realizzazione di opere infrastrutturali per circa 76,99 milioni di euro interamente bilanciate da pari entrate per contributi e per mutui finanziati dallo Stato. Nello specifico si tratta di somme dedicate in larga parte alla realizzazione della Piattaforma Logistica.
|